IN HOUSE

Csi Piemonte fa gola ai privati, 14 aziende in lizza per l’acquisto

Per la vendita della in house hanno fatto domanda 12 imprese singole – italiane e straniere – e due raggruppamenti di impresa. Il presidente Rossotto: “Riconosciuta la professionalità del consorzio”

Pubblicato il 30 Set 2015

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Sono 14 le manifestazioni di interesse pervenute in risposta alla prima tappa del percorso avviato lo scorso luglio dal Csi Piemonte e finalizzato alla valorizzazione dei propri asset produttivi. Il bando che si è chiuso oggi alle ore 12, infatti, ha registrato la domanda di partecipazione di 12 aziende singole (multinazionali italiane e straniere) e di 2 raggruppamenti di impresa (composti da aziende multinazionali italiane).

“I dati in nostro possesso – commenta il presidente del Csi Piemonte Riccardo Rossotto – dipingono un quadro di forte interesse del mercato per le professionalità e le risorse del nostro Consorzio. I grandi giocatori del settore insomma hanno risposto in modo chiaro alla nostra richiesta di manifestazioni di interesse, riconoscendo l’importanza della posta in palio tanto in termini di competenze che di risorse e opportunità di sviluppo. Il prossimo passo di questa prima fase sarà quello di ammettere al dialogo competitivo i candidati in possesso dei necessari requisiti di partecipazione previsti dal Bando”.

“La procedura – aggiunge il dg Ferruccio Ferranti – prevede poi, dopo l’accesso alla Data Room per le aziende qualificate, altre due fasi. La prima sarà quella in cui perverranno le soluzioni progettuali avanzate dai candidati ammessi al dialogo competitivo, che nei primi mesi del 2016 porterà all’analisi delle proposte e alla successiva selezione, acquisito il via libera dall’Assemblea dei Soci del Consorzio, di quella o quelle che possano soddisfare gli obiettivi del percorso di valorizzazione. La seconda e ultima fase, prevista per la prossima estate, porterà quindi alla valutazione delle offerte ammesse e all’aggiudicazione della procedura”.

“Insomma – conclude Rossotto – siamo solo alla prima tappa di un percorso lungo e complesso. L’obiettivo che abbiamo di fronte è chiaro: valutare se esiste la concreta possibilità di dare un futuro al CSI e ai suoi tanti professionisti. Siamo certi che lo strumento del dialogo competitivo, che, seppur complesso, abbiamo scelto insieme alla maggioranza dei nostri Soci, si rivelerà quello più adatto per confrontarci con i grandi player di mercato e trovare insieme la soluzione migliore”.

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