C’erano una volta i pagamenti in contanti, oggi ci sono un po’ meno, e domani potrebbero non esserci più. O almeno questa è la promessa che arriva dai vari e nuovi strumenti di “acquisto e di spesa” (i due termini sono sinonimi ma spiegheremo qual è l’accezione di diversità che vogliamo dargli in questo contesto) promossi dalla nuova economia digitale.
Lo facciamo partendo innanzitutto dai nuovi sistemi a supporto dell’acquisto. In realtà poi non sono così nuovi ma diciamo che si stanno consolidando in questo periodo e sono i coupon ed i codici di sconto. Nonostante la crisi di Groupon i coupon continuano ad essere utilizzati da tantissimi utenti che acquistano su e-commerce e che vogliono risparmiare sui prezzi nominali grazie ai famosi “acquisti di gruppo”, un po’ come avviene con i codici di sconto (dove però la logica di “gruppo” non esiste) che invece stanno vivendo una vera e propria fase di boom (a differenza dei coupon) spinti dall’ascesa di nuovi portali dedicati come Codice-sconto365.it.
Per quello che riguarda invece i nuovi strumenti di spesa le alternative al denaro contante sono infinite. Ci sono le transazioni in “denaro elettronico” ovvero quelle tramite carta di credito e prepagate, e poi ci sono quelle realizzate in “denaro virtuale”.
Questo nuovo sistema lo abbiamo conosciuto inizialmente con PayPal ma adesso sta trovando nuovo terreno fertile grazie ai “BitCoin”. La differenza rispetto a PayPal è duplice: innanzitutto i BitCoin possono essere visti come una forma di moneta parallela rispetto a quelle ufficiali, ma soprattutto la sua idea si basa non su una rete non centralizzata come quella di PayPal in cui i suoi server in Lussemburgo (dove si trova la sede operativa) decidono tutto; BitCoin si basa su un sistema peer to peer in cui ogni il computer di ogni singolo utente funge non solo da portafogli virtuale ma anche hub interno alla stessa rete che tiene in vita una tale moneta elettronica.