La quasi totalità delle aziende che non fanno commercio online non ha nemmeno mai pensato di iniziare a vendere su internet. E’ questa l’indicazione principale della ricerca “Le Pmi italiane e l’e-commerce”, realizzata da TNS per Ebay e presentata questa mattina assieme all’accordo tra il gigante della vendita online e Confcommercio.
Delle 202 piccole e medie imprese “offline” intervistate, l’88% ritiene l’e-commerce poco utile o addirittura inutile. Segno di un retaggio culturale e della diffidenza che molti imprenditori hanno nei confronti di internet, spesso visto come un ostacolo piuttosto che come un’opportunità. Sette aziende su dieci sono infatti convinte che vendere online non porti ad un aumento dei propri ricavi e che sia un’attività piuttosto complessa. Per la metà del campione analizzato da TNS la vendita su internet si adatta solo alle grandi aziende, perchè si ritiene che per anadare sul web sia necessario investire capitali considerevoli.
“Esiste sia un problema di mancata conoscenza dei mezzi che internet offre alle imprese, ma anche una questione di diffidenza verso strumenti che vengono percepiti come complicati, soprattutto dalle fasce d’età meno giovani” -spiega a Cor.Com. Alessandro Micheli, presidente dei Giovani Imprenditori Confcommercio– “Dobbiamo aiutare le imprese ad aprirsi verso il mondo dell’innovazione, perchè innovare i processi aziendali significa avere maggiori opportunità di crescita”.
Una delle paure principali delle Pmi italiane è che la vendita online costituisca un pericolo per il commercio tradizionale. Ma anche che i prodotti offerti non si prestino ad essere venduti su un canale di e-commerce: percezione particolarmente diffusa tra le aziende che operano nel settore alimentare.
Eppure, rileva l’indagine commissionata da Ebay, la dotazione digitale delle aziende è meno in ritardo di quanto comunemente si crede. Infatti solo 5 imprese su 100 non dispongono di una connessione a internet, mentre l’80% dei dipendenti dispone di un computer o di un dispositivo mobile. Secondo il presidente dei Giovani Imprenditori Confcommercio è però anche necessario che il governo acceleri sugli investimenti strategici nel digitale. “La banda larga e ultralarga è un obiettivo chiave per migliorare l’infrastruttura digitale italiana” -continua Micheli– “Dobbiamo sbrigarci, non possiamo più far finta che il mondo non stia cambiando”.