Investimenti nelle tlc? L’Italia magari non sarà la Corea o il
Giappone, ma investe di più, almeno rispetto ai ricavi, di Paesi
come Spagna, la Francia e la Germania. È il risultato, un po’ a
sorpresa, almeno rispetto all’opinione comunemente diffusa, che
si evince dal
“Rapporto d’implementazione per il settore europeo delle
Tlc” pubblicato oggi dalla Commissione europea.
Si tratta di una radiografia dello stato del mercato delle
telecomunicazioni nell’Ue da cui risulta che i ricavi nel settore
delle comunicazioni elettroniche sono stati pari a 351 miliardi di
euro nel 2008, vale a dire la metà dell’intero settore Ict. Per
quanto riguarda gli investimenti, il dato segnala un valore pari a
47 miliardi di euro nel 2008, destinati per il 70% al mercato fisso
e per il 30% al mercato mobile.
Nel rapporto fra investimenti e ricavi, dai dati segnalati dal
documento della Commissione, l’Italia registra un valore pari a
15,3%, superiore alla media Ue superando – insieme a Regno Unito
(16,2%) , superando Francia (13,1%), Spagna (11,7%) e Germania
(11,6%).
Per quanto riguarda i dati di mercato, l’Italia continua ad
occupare una posizione leader nel mercato della telefonia mobile,
dove registra un tasso di penetrazione pari 146% nell’ottobre
2009, il secondo più alto in tutta l’Ue.
Come per l’anno precedente in Italia continua a funzionare molto
bene anche la portabilità del numero: il Rapporto registra,
infatti, che circa “quattro milioni di consumatori hanno cambiato
operatore mantenendo il loro numero di telefono fra l’ottobre
2008 e l’ottobre 2009”. L’Italia si posiziona bene anche in
termini di sviluppo del mercato della larga banda mobile, con un
tasso di penetrazione pari al 6,8% della popolazione, superiore
alla media Ue e davanti a Regno Unito, Germania, Spagna e
Francia.
Sempre in merito al mercato della telefonia mobile, il Rapporto
rileva che, nel dicembre 2008, il costo medio di una comunicazione
dal cellulare costava 0,10 eurocent, valore inferiore alla media
UE, pari a 0,13.
Per quanto riguarda il mercato della larga banda su rete fissa,
l’Italia registra una penetrazione pari al 20,6 % a gennaio 2010,
inferiore alla media Ue ma in crescita rispetto al 2009.
Quanto alla competitività del mercato, il Rapporto segnala che
“l’Italia rimane uno dei top performers nel local loop
unbundling registrando un numero di linee Ull pari a 3 milioni nel
gennaio 2010”.