“Il senso del cambiamento c’è, ma bisogna che ci sia la scintilla che inneschi la reazione a catena per migliorare i numeri che inchiodano l’Italia. Questo il messaggio che Roberto Viola, director general of Directorate generale for Communications Networks, Content and Technology della Commissione europea, ha lasciato alla platea del convegno Digitale per la crescita di EY a Capri. In videocollegamento da Bruxelles, Viola ha acceso i riflettori sul cloud: “L’Italia, dati Ocse, è il secondo paese d’Europa per adozione del cloud, ci batte solo la Finlandia. Un dato importante che ci dice che le imprese italiane hanno capiato quanto è importante innovazione IT. La cloudification ha attecchito bene in Italia, ed è questo il punto dal quale partire per essere seri sul tema cloud-first nella PA”. Facile a dirsi ma non a farsi, ha ammesso lo stesso Viola “ed è per questo che bisogna individuare le priorità. La PA deve puntare sullidentità digitale. E’ da qui che parte tutto. E a fare da traino c’è il regolamento europeo che impone un sistema interoperabile dal 2018”.
Viola è intervenuto anche sui piani del governo per la crescita digitale e la banda ultralarga: “I piani sono stati esaminati a Bruxelles, ci sono alcune criticità che stiamo discutendo con il governo. Ma soprattutto l’italia deve prendere coscienza del ritardo abissale che ha sul fisso ma anche sul mobile – le connessioni al 4G ci vedono molto indietro – e smetterla di inseguire tecnologie il cui treno è passato. Bisogna piazzarsi bene sulle tecnologie del futuro e quindi la fibra”. Secondo Viola molti dei ritardi sono imputabili alla “forte litigiosità” fra le parti sul da farsi. “La litigiosità offusca obiettivi di fondo. Gli attori di mercato devono fare delle scelte”.