Un White Paper per le startup, un documento in otto punti all’attenzione del Governo italiano per dare nuovo vigore al sistema dell’innovazione e promuovere un’azione politica mirata a favore delle startup digitali e delle loro potenzialità. A ideare l’iniziativa è Digital Magics, venture incubator quotato su Aim Italia (simbolo: DM), che l’ha presentata all’Internet Festival 2015 di Pisa in un panel che ha visto fra i protagonisti Paolo Barberis, Consigliere per l’Innovazione del Presidente del Consiglio, Vincenza Bruno Bossio, membro della commissione Trasporti e Telecomunicazioni e dell’intergruppo parlamentare per l’Innovazione, Laura Castellani, dirigente responsabile Infrastrutture e Tecnologie della Regione Toscana, Luca De Biase, Direttore di Nova24 – Il Sole 24 Ore, Marco Gay, presidente Confindustria Giovani e Marco Bicocchi Pichi, presidente di Italia Startup. “Il White Paper di Digital Magics – spiegano gli organizzatori – intende segnare il punto di partenza per una riflessione più ampia, che coinvolga tutti i protagonisti della filiera digitale italiana, lasciando spazio a nuovi spunti, idee, osservazioni di tutti gli operatori che vogliano condividere la stessa visione e la stessa ambizione.
Nel dettaglio, al primo posto tra gli otto punti proposti da Digital Magics ci sono le agevolazioni fiscali per le startup, con la revisione del credito d’imposta Irpef dal 19% fino al 30-40% per investimenti in startup innovative, applicando anche in Italia quanto previsto dal modello anglosassone. Agevolazioni fiscali per i soggetti dell’imposta sul reddito delle società (Ires), estendendone la deducibilità al 30%. Poi, al secondo punto, l’introduzione di facilitazioni fiscali per Pmi per attività di Open Innovation (acquisto di prodotti/servizi da startup innovative per l’innovazione interna dell’impresa) e rimozione di obblighi di spese amministrative da parte di nuove startup. Il terzo punto riguarda il potenziamento del crowdfunding, con la revisione del regolamento Consob sull’equity crowdfunding per rivedere al rialzo le soglie di non applicazione di obblighi relativi a Direttiva MiFid, rimuovere vincolo di sottoscrizione da parte delle banche del 5%, prevedere un modulo unico di profilazione MiFid. Al punto 4 c’è la rimozione dei limiti normativi e la previsione di incentivi per gli organismi di investimento collettivo del risparmio (Oicr) per le società di gestione del risparmio (Sgr) in investimenti diretti o indiretti in startup. Al punto 5 la creazione di Fondi di tipo aperto per garantire la raccolta, tramite investimenti, di almeno 1 miliardo di Euro derivanti dall’industria del risparmio verso le startup. Al punto 6 la creazione di un Fondo di matching con Cassa Depositi e Prestiti, coinvolgendo player industriali italiani, investitori istituzionali e investitori qualificati che co-investano con il Fondo in fase seed (fino a 1 milione di Euro), con possibilità di effettuare operazioni successive fino a 1,5 milione Euro. Il settimo punto chiede la creazione di un Italian Founders Institute, con esperti internazionali, per la promozione attiva del Made in Italy attraverso programmi di accelerazione, e applicazione di agevolazioni per il rimpatrio di personale qualificato dall’estero, garantendo benefici sia ai lavoratori che alle imprese. L’ottavo, infine, chiede l’armonizzazione delle regole di ingaggio dei fondi regionali al fine di garantire un approccio sistemico e nazionale di matching dei finanziamenti e possibilità semplificata di accesso agli stessi.
“Da sempre Digital Magics è impegnata, in allineamento con le istituzioni, nel sostenere il processo di crescita dell’Italia – afferma Enrico Gasperini, fondatore e presidente di Digital Magics – Supportiamo con i nostri servizi di accelerazione e di trasformazione digitale le startup innovative e le imprese italiane eccellenti che rappresentano il Digital made in italy. Con questo White Paper vogliamo diventare i promotori di una nuova campagna di ‘advocacy’ per portare al Governo Renzi proposte concrete per incentivare e sviluppare l’innovazione nel Paese”.
“La nostra esperienza di lavoro quotidiano al fianco delle startup, oltre ai rapporti con il mondo degli investitori, ci ha indotto a una riflessione sul sistema dei finanziamenti erogati alle neoimprese digitali, che riteniamo sia da agevolare ulteriormente – aggiunge Layla Pavone, patner di Digital Magics – Molto è stato già fatto dal Governo, ma pensiamo non sia ancora abbastanza. Per questo motivo abbiamo deciso di mettere a disposizione di tutto l’ecosistema il frutto di quello che, speriamo, possa diventare per tutti gli operatori, siano istituzioni o soggetti privati, uno strumento di lavoro e di ‘pressione’ per dare ulteriore e nuova linfa agli investimenti nelle startup, che ne rappresentano il vero volano”.