BEST PRACTICE

Comuni digitali, Catania “regina” dell’informatizzazione

La città siciliana ha avviato già negli anni scorsi un piano ad hoc. E ora spinge sull’amministrazione trasparente. Entro fine anno via al nuovo programma “partecipato” con il supporto di Ancitel

Pubblicato il 12 Ott 2015

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Il Comune di Catania ha già avviato, negli scorsi anni, un processo virtuoso per la predisposizione ed il conseguente popolamento della sezione “AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE” nel suo portale istituzionale. Ora il Segretario Comunale, la dottoressa Liotta, ha costituito una task-force interna all’amministrazione comunale, con lo scopo di aggiornare e attuare il Piano di Informatizzazione di Catania, già approvato dalla Giunta comunale lo scorso 13 Febbraio.

Il gruppo di lavoro, coordinato dal Direttore dei sistemi informativi dell’Ente l’ing. Maurizio Consoli, si occuperà di adeguare le procedure comunali affinché sia possibile presentare on-line le istanze e dichiarazioni. Il DL 90/2014, infatti, prevede la compilazione di tali procedure utilizzando l’identità digitale di cittadini e imprese, asseverata attraverso lo SPID, il sistema di autenticazione unico della PA (secondo le indicazioni del Governo, dovrebbe essere operativo entro l’anno).

Per gestire tale reingegnerizzazione, l’art.24 comma 3 del DL90 prevede, appunto, la definizione e l’approvazione di un piano di informatizzazione che indichi tempi/modi dell’operazione.

Con la consulenza di Ancitel, il piano è stato concepito in maniera dinamica e già entro la fine dell’anno, verrà predisposta una versione aggiornata del documento di pianificazione, in cui sarà presente, tra l’altro, un rapporto sullo stato di informatizzazione dell’amministrazione.

La “ricetta” per la realizzazione del piano prevede il coinvolgimento e la partecipazione attiva dei referenti di tutti gli uffici comunali che daranno il loro supporto nella mappatura dei procedimenti ad istanza di parte, ovvero i procedimenti interessati dal DL90.

Terminata questa prima fase di analisi, si procederà ad aggiornare il piano con la seconda versione che coniugherà gli obiettivi indicati dall’Amministrazione nel piano iniziale, con le osservazioni che emergeranno durante le interviste con il personale.

Un “piano partecipato” che responsabilizza il personale, rendendolo un soggetto attuatore e non passivo dell’azione di cambiamento.

Una sfida che ha tutti i presupposti per diventare una buona prassi a livello locale e centrale nell’attuazione dei Piani di Informatizzazione.

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