Promuovere e valorizzare il patrimonio culturale incentivando la diffusione delle tecnologie e aiutando allo stesso tempo lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile. E’ il senso di una proposta di legge del Pd, prima firmataria la deputata Anna Ascani, che punta ad introdurre la figura della start up culturale con incentivi fiscali per i creativi under 35. Ma anche a lanciare un crowdfunding a portata di smartphone per microdonazioni a favore di monumenti, musei, opere d’arte o dell’ingegno del patrimonio italiano.
“Vogliamo lavorare in raccordo con il Mibact”, premette la parlamentare Ascani, facendo notare che il testo della proposta è stato messo a punto con la collaborazione attiva dei ragazzi del think tank Cultura Democratica. “Ci sono tanti ragazzi che chiedono di interloquire con le istituzioni, Parlamento aperto è anche questo”. Da qui l’impegno, condiviso con la presidente della Commissione Cultura della Camera, Flavia Piccoli Nardelli, di impegnarsi come parlamentari nel portare avanti la proposta, presentata oggi a Montecitorio insieme con il presidente di Cultura Democratica Federico Castorina e Tommaso Giacchetti, dottorando all’università di Roma3.
“Stiamo facendo una battaglia per rendere stabile l’incentivo fiscale al 65 per cento per l’Art Bonus che si è rivelato uno strumento efficace e importante per raccogliere risorse per il settore – spiega Piccoli Nardelli -. E’ evidente però che bisogna pensare anche ai piccoli e piccolissimi mecenati e l’idea di raccogliere microdonazioni rapide e veloci da turisti e cittadini è giusta, utile anche per costruire un senso di appartenenza per i cittadini italiani”.
Articolata in due sezioni, la proposta prevede nel dettaglio 4 articoli. Nella prima parte si introduce la figura di start up culturale finalizzata a promuovere le opere creative e il patrimonio culturale italiano. Puntando dichiaratamente sui giovani si prevedono agevolazioni e incentivi per le società costituite all’80 per cento da under 35, premiando in modo particolare quelle che si dotano di strumenti digitali necessari e introducendo anche la possibilità per queste piccole società di trovare alloggio gratuito in locali messi a disposizione dalle soprintendenze.
La seconda parte è dedicata al crowdfunding per la cultura, con un meccanismo legato ad un portale e a un programma di raccolta di fondi a cui devono aderire il ministero di Beni culturali, le regioni e gli altri enti pubblici territoriali. In pratica una piattaforma online che dovrebbe permettere al turista ma anche allo spettatore di un concerto o di un’opera teatrale di partecipare in maniera semplice e con un contributo anche molto piccolo alla tutela del singolo monumento o opera d’arte.