LA RICERCA

Imprese a caccia di specialisti di e-privacy

Ricerca Federprivacy: il 28,8% delle aziende italiane ritiene che la figura più richiesta sia il privacy officer. “Cresce l’attenzione al tema della tutela dei dati”

Pubblicato il 21 Ott 2015

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Il 19,7% delle aziende avverte la necessità di avere nel proprio organico un responsabile privacy e il 28,8% ritiene che la figura più richiesta nel settore sarà il privacy officer. A rilevarlo una ricerca Federprivacy secondo cui questi dati denotano una crescente consapevolezza da parte del tessuto imprenditoriale italiano rispetto alle tematiche relative alla protezione dei dati. Lo studio ficalizza l’attenzione anche sul mercato sui profili delle figure professionali che saranno richieste con l’introduzione del nuovo Regolamento Europeo sulla protezione dei dati.

Il rapporto completo è stato presentato e analizzato durante il Privacy Day Forum da Stefano Bonetto, presidente della Commissione Servizi di Uni, l’ente di normazione nazionale, che visto l’interesse del mercato, ha recentemente iniziato i lavori per pubblicare una norma tecnica sui profili professionali del settore della protezione dei dati. Proprio al convegno annuale di Federprivacy si svolgerà la prima riunione ufficiale del Gruppo di Lavoro per le professioni in seno alla stessa associazione

Secondo l’ultimo report di Assinform, il mercato digitale italiano è cresciuto dell’1,5% nei primi sei mesi del 2015, contro il -3,1% dello stesso periodo del 2014, segnando finalmente un’inversione di tendenza e una crescita superiore rispetto alle stime precedenti: +1,1%. Se i segnali sono dunque positivi, è anche vero che il settore Ict conta oltre 75mila aziende con 456mila addetti, ma il ritardo sul digitale ostruisce un potenziale ancor maggiore, come spiega il presidente di Confindustria Digitale, Elio Catania:

“La trasformazione digitale che sta rivoluzionando l’economia mondiale sconta nel nostro Paese un grave ritardo di execution. Un gap che vale 25 miliardi in termini di mancato giro d’affari e 200mila occupati evidenzia Catania – È di tutta evidenza che per abilitare la trasformazione digitale abbiamo bisogno di professionisti skillati sulle nuove tecnologie e sull’impatto che queste hanno nei processi organizzativi e produttivi delle imprese e delle pubbliche amministrazioni.”

“In questo senso non è possibile pensare ad un futuro in cui le aziende e le PA non siano dotate anche di specialisti della protezione dei dati – conclude Catania – Si tratta di un’opportunità per garantire efficienza e sviluppo di nuovi servizi per il mercato che vale migliaia di nuovi posti di lavoro. Un’occasione di sviluppo che come sistema Paese non possiamo perdere”.

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