Soldi russi per guidare il consolidamento in Brasile. La società di investimento Letter One guidata dal magnate russo Mikhail Fridman progetta l’integrazione tra Oi e Tim Brasil ed è pronta a investire fino a 4 miliardi di dollari nell’operazione. In una nota, il gruppo brasiliano Oi annuncia di aver ricevuto, attraverso il suo advisor strategico Btg Pactual, una lettera da parte del gruppo Letter One “contenente una proposta per avviare trattative esclusive per una potenziale transazione con l’obiettivo di un possibile consolidamento del settore delle telecomunicazioni brasiliane che includa una potenziale business combination con Tim Partecipacoes”.
La proposta è stata ricevuta venerdì e contiene la disponibilità da parte di Letter One di fornire un contributo di capitale fino a 4 miliardi di dollari. Oi, si legge nella nota, valuterà la proposta insieme ai suoi advisor legali e finanziari.
Letter One è una società di investimento fondata e presieduta dal miliardario russo Mikhail Fridman, tra i proprietari – attraverso Alfa Group – anche di Alfa Bank, la prima banca privata russa. Il gruppo dispone di partecipazioni nei settori dell’energia, delle tecnologie e delle telecomunicazioni, inclusa una quota in Vimpelcom, proprietaria di Wind. Fridman è accreditato da Forbes di un patrimonio personale di 14,6 miliardi di dollari che ne fanno il secondo russo più ricco al mondo.
Tim Participacoes fa però sapere in una nota di avere “trattative in corso” con Letter One, né con Oi ”in merito a un possibile consolidamento nel mercato brasiliano”.
Nelle scorse settimane Btg Pactual, grande socio di Oi, ha avviato una serie di colloqui per sondare il terreno su un possibile consolidamento con Tim Brasil, per un’operazione che farebbe nascere il maggior gruppo di telefonia mobile del Paese.
In questo contesto era emersa la prospettiva che LetterOne avrebbe potuto programmare un investimento in Oi per migliorare la situazione finanziaria della società, mettendola nelle condizioni di affrontare l’operazione. Oi aveva già dato incarico a Btg l’anno scorso di valutare un eventuale alleanza con Tim, mentre a sua volta anche la controllata di Telecom Italia si era mossa per una possibile offerta su Oi.
Dal canto suo Tim Brasil si è detta attenta a qualsiasi opportunità si possa presentare sul mercato ma non è in trattative con i concorrenti per eventuali fusioni o integrazioni, nemmeno con Oi.
Alla fine di settembre, intanto, con la riunione del Cda Telecom che si è tenuta proprio in Brasile e con la decisione di confermare il piano di investimenti da 14 miliardi di Rejas, l’Ad di Tim Brasil Rodrigo Abreu aveva detto che il gruppo non sta perseguendo opzioni M&A in modo aggressivo, ma è comunque ben posizionato per beneficiare del consolidamento, aggiungendo che nel Paese ci sono “concorrenti con strategie insostenibili”, quindi più disponibili ad accordi.