Draghi: “Innovare di più nelle imprese e nella PA”

Il Governatore della Banca d’Italia: “Ancora pochi i settori che fanno uso di tecnologie Ict; scarsa diffusione dei nuovi paradigmi tecnologici”. Ok alla riforma Brunetta: assenteismo ridotto del 27%

Pubblicato il 31 Mag 2010

Per reagire la crisi, bisogna portare più innovazione sia nel
sistema produttivo italiano sia nella macchina della pubblica
amministrazione: l’innovazione come volano della crescita
economica è uno dei tempi affrontati oggi dal Governatore
della Banca d’Italia, Mario Draghi
nelle sue “Considerazioni
Finali” lette in occasione dell’Assemblea ordinaria dei
Partecipanti. Argomenti poi ribaditi con maggior dettaglio nel
volume della Relazione Annuale che accompagna le
“Considerazioni”.

Draghi non ha mai parlato esplicitamente di ICT, ma nella Relazione
Annuale si osserva come la scarsa penetrazione dell’Ict sia
un handicap per le imprese italiane così come, pur promuovendo le
linee della Riforma Brunetta, si rileva che, a fronte degli
obiettivi della riforma della Pubblica Amministrazione, “le
prassi di funzionamento delle diverse strutture amministrative non
sono state riordinate”.

Le imprese
“La performance di crescita dell’Italia rimane peggiore di
quella della maggior parte dei principali paesi sviluppati – si
legge nella Relazione – Pesa su tali dinamiche una struttura
produttiva concentrata in attività con basse opportunità di
crescita, frammentata e in parte in ritardo nell’assorbimento dei
nuovi paradigmi tecnologici”.

Sui mercati internazionali, l’Italia è specializzata in settori
che hanno fatto registrare, nel corso del decennio, una dinamica
delle vendite inferiore alla media. La correlazione semplice tra un
indice di specializzazione e la crescita delle esportazioni dai
paesi OCSE in 25 settori della manifattura è negativa per
l’Italia (-0,48), mentre è positiva per la Germania (0,29), la
Francia (0,15), il Regno Unito (0,21) e gli Stati Uniti (0,31).
“In Italia, sono più bassi i pesi dei settori tecnologicamente
avanzati e di quelli che fanno un uso intenso delle tecnologie
dell’informazione e della comunicazione. La ridotta dimensione
media delle imprese rende difficile sostenere gli elevati costi
fissi dell’attività innovativa e di
internazionalizzazione”.

Il recupero di standard di crescita in linea con quelli dei
principali paesi europei “appare condizionato al rafforzamento
del processo di ristrutturazione del sistema produttivo e di
riallocazione delle risorse verso settori e imprese con maggior
potenziale di espansione”.

La Pubblica Amministrazione
Per quanto riguarda la Pubblica Amministrazione, Draghi ha
osservato che “la gestione del turnover nel pubblico impiego e i
tagli alle spese discrezionali dei ministeri recentemente decisi
dal Governo devono fornire l’occasione per ripensare il perimetro
e l’articolazione delle amministrazioni, per razionalizzare
l’allocazione delle risorse, riducendo sprechi e duplicazioni tra
enti e livelli di governo. Occorre un disegno esteso all’intero
comparto pubblico, che accompagni le iniziative già avviate per
aumentare la produttività della pubblica amministrazione
attraverso la valutazione dell’operato dei dirigenti e dei
risultati delle strutture”.

Nella Relazione si osserva che “la recente riforma della Pubblica
amministrazione mira ad accrescerne l’efficienza soprattutto
attraverso l’informatizzazione delle attività, la valutazione
dei risultati e la valorizzazione del merito. All’innalzamento
dei livelli di efficienza nella Pubblica amministrazione è
finalizzato il percorso di riforma in corso che poggia su tre
principali pilastri: contrasto all’assenteismo; introduzione di
meccanismi, anche giudiziali, di controllo esterno all’efficacia
e alla correttezza dell’azione amministrativa; rafforzamento dei
controlli interni”.
Tuttavia si osserva che “mancano invece al momento azioni di
riordino delle diverse strutture amministrative e delle loro prassi
di funzionamento”.

Quanto alle iniziative contro l’assenteismo, Bankitalia stima che
sulla base di proprie elaborazioni di dati Istat che i
provvedimenti di Brunetta abbiano “determinato una riduzione del
27% dell’incidenza degli episodi di assenza per malattia nel
settore pubblico al netto dei comparti relativi a sanità e
istruzione, mentre non si riscontrano significativi aumenti nelle
voci relative ad altre tipologie di assenza.

Viene inoltre osservato che “gli andamenti registrati durante il
temporaneo ripristino di fasce di reperibilità di quattro ore,
avvenuto nel secondo semestre del 2009, hanno evidenziato la
rilevanza dell’ampiezza delle fasce per la riduzione delle
assenze”. “Promesse” anche l’azione collettiva contro le
pubbliche amministrazioni che “non ha carattere risarcitorio, ma
consente di imporre alle amministrazioni l’adozione di misure
idonee a rimuovere le violazioni accertate” e il nuovo sistema
dei controlli interni.

Il commento di Brunetta
Il ministro per la Pubblica amministrazione e l’Innovazione
Renato Brunetta ha espresso “ apprezzamento” per le
Considerazioni finali del Governatore della Banca d’Italia. “
Si tratta di un importante riconoscimento per l’azione di
modernizzazione fin qui avviata e in particolare per le
disposizioni della Riforma Brunetta che dettano regole per
assicurare la valutazione del personale e delle amministrazioni, la
selettività nella distribuzione delle risorse premiali, la
trasparenza totale nonché per affermare il ruolo dei dirigenti e
per evitare gli eccessi che hanno segnato la contrattazione
collettiva nei due decenni appena trascorsi.
“Le parole del Governatore – osserva ancora Brunetta – esprimono
il consenso a una Riforma che, attraverso l’attuazione del ciclo
di gestione della performance, consentirà alle amministrazioni di
dotarsi degli strumenti necessari per migliorare i servizi e la
qualità del lavoro dei propri dipendenti e al contempo tenere
sotto controllo la spesa pubblica. Il decreto legislativo 150/2009
offre alle amministrazioni un’opportunità di definizione chiara
degli obiettivi che permette di passare dal taglio indiscriminato
al taglio intelligente, che preserva la qualità dei servizi e che
rafforza il patto con i cittadini attraverso le misure di
trasparenza. Proprio perché la gestione della performance è un
processo di trasformazione per le Pubbliche amministrazioni, la sua
implementazione è ancor più necessaria in momenti di crisi”.

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