La Federal communications commission potrebbe trovarsi costretta ad
abbandonare il suo progetto di applicare nuove regole più severe
ai servizi di accesso alla banda larga: il Congresso, con una
maggioranza bipartisan, sembra intenzionato a bloccare le manovre
della commissione.
Ben 282 congressmen, infatti, sia democratici che repubblicani,
hanno chiesto alla Fcc di farsi da parte mentre i legislatori
riscrivono le regole che governano le telecomunicazioni a livello
nazionale.
Venerdì, 171 repubblicani della Casa dei rappresentanti hanno
firmato una lettera indirizzata al presidente della commissione
Julius Genachowski chiedendo di fermare il piano, annunciato dalla
Fcc già da alcune settimane, per riclassificare la banda larga
come servizio di telecomunicazione. Tale riclassificazione
renderebbe i servizi su banda larga soggetti alla maggior parte
delle regole valide per i servizi telefonici tradizionali.
La lettera segue quella mandata da 74 Democratici della Casa dei
rappresentanti e un’altra scritta da 37 Senatori repubblicani che
esprimevano alla Fcc preoccupazione in merito alla
riclassificazione.
In una lettera separata, giovedì, John Dingell (Democratico del
Michigan), ex presidente dell’Energy & commerce committee, ha
scritto a Genachowski dicendo di avere "forti riserve in
merito all’indirizzo preso dalla Fcc riguardo alle regole sui
servizi di accesso alla banda larga”. Dingell, che pure è
favorevole alla net neutrality, ha detto che il Congresso deve fare
chiarezza sull’autorità della Fcc. La riclassificazione del
broadband voluta dalla commissione sarebbe "piena di
rischi”, tra cui una serie di cause legali che finirebbero per
annullare ogni cambiamento deciso dalla Fcc.
Ma nonostante la crescente opposizione di Capitol Hill, la
commissione guidata da Genachowski per ora ha indicato di voler
andare avanti e ha annunciato che alla prossima riunione di giugno
aprirà la procedura per cambiare il modo in cui sono regolati i
servizi broadband negli Stati Uniti.