I 4 miliardi di euro incassati dal governo tedesco dalla vendita
all’asta delle frequenze non passano inosservati alla Camera.
Dove oggi un gruppo di parlamentari del Pd porta la questione
“spettro radio” all’attenzione del ministro dell'Economia
in una question time. Il Governo vuole considerare, sul modello
tedesco, la possibilità di ricavare fondi dalla messa in gara
delle frequenze? E’ la domanda che viene rivolta “in
considerazione dell'invito dell'Unione europea a destinare
per nuovi servizi di telecomunicazioni una parte delle frequenze
liberate dalla transizione alla tv digitale”.
“In Germania si sta svolgendo la gara per assegnare alla
telefonia mobile il dividendo di spettro liberato dal passaggio
della tv dall'analogico al digitale, gara che sta superando il
tetto di 3,5 miliardi di euro” scrivono nell’interrogazione
Paolo Gentiloni, Michele Meta, Alessandro Maran, Francesco Boccia,
Donata Lenzi, Erminio Angelo Quartiani e Roberto Giachetti.
“L’Italia è l'unico Paese europeo che non ha deciso di
destinare ai nuovi servizi di telecomunicazioni una parte delle
frequenze liberate nel passaggio dall'analogico al digitale.
Non solo: il Governo italiano ha deciso che, nell'ambito
televisivo, siano assegnate, non con una gara, ma attraverso un
beauty contest, solo una piccola parte di frequenze, il 10%,
destinata ai nuovi entranti”.
Il tutto, sottolineano i parlamentari, mentre il Cipe non ha ancora
deliberato “nessuna parte degli 800 milioni di investimenti
pubblici per la banda larga previsti dal piano del Governo”.