La Rai corre ai ripari dopo la polveriera del caos Varoufakis. Dai piani alti di vViale Mazzini è stata emanata infatti una direttiva che rende più “stringente il divieto per l’azienda di erogare compensi a politici che partecipano a trasmissioni televisive e radiofoniche”. Ma non è tutto: tale previsione è stata anche estesa a tutte le società che producono per il servizio pubblico e dunque anche per Endemol, la società di produzione nell’occhio del ciclone per i 24mila euro dati all’ex ministro delle Finanza greco per l’apparizione di martedì a Che Tempo Che Fa.
Il Codacons ha annunciato e presentato stamattina un esposto alla Corte dei Conti, denunciando non solo l’eccessività del compenso ma soprattutto il fatto che la rete pubblica decida di affidarsi a società esterne per produrre programmi e format che potrebbe realizzare in proprio.
“La Corte deve accertare se la spesa è stata congrua o se, al contrario, ha rappresentato una forma di spreco di risorse pubbliche si legge nella nota diffusa dall’associazione dei consumatori – Ricordiamo inoltre che trasmissioni basate su semplici interviste come Che tempo che fa sono produzioni affidate a società esterne”.
Sul caso è intervenuto anche il segretario della commissione Vigilanza Rai Michele Anzaldi (Pd): “Un passo necessario nell’immediato ma non basta, la vicenda non può chiudersi così – ha dichiarato – Ora l’azienda deve avviare verifiche profonde sugli appalti esterni e verificare se il costo pagato dalla Rai per la trasmissione sia giustificato o meno”.