Oltre il 40% dei prodotti venduti online in Cina sono di scarsa qualità o contraffatti. L’ammissione arriva direttamente dall’agenzia di stato cinese Xinhua, la più antica delle due agenzie di stampa ufficiali della Repubblica. Nel rapporto diffuso e inviato ai vertici dell’esecutivo si rileva che delle merci vendute sul mercato Internet cinese nel 2014 poco meno del 59% era autentico o di buona fattura.
L’iniziativa dell’agenzia si inserisce nell’operazione di trasparenza inaugurata dal presindente Xi Jinping fin dal suo insediamento e nello studio sono presenti anche indicazioni precise sul percorso da seguire per invertire la rotta.
Si chiede infatti di “accelerare la stesura di una legislazione dell’e-commerce, una migliore supervisione e un chiarimento dei diritti dei consumatori e della responsabilità dei venditori”. Misure che il rapporto dell’agenzia Xinhua considera indispensabili per salvaguardare un settore cresciuto del 40% in un anno e che ha generato ricavi complessivi per 2.800 miliardi di yuan (circa 401 miliardi di euro). Ma anche per dare risposte al costante aumento delle lamentele dei clienti, cresciute del 356% rispetto al 2013.