i-Faber, la PA traina il bilancio. Dividendi in crescita del 25%

La società di e-procurement di Unicredit chiude il 2009 con Ebit in aumento del 30%. L’Ad Chiaverini: “Un successo dovuto al grande numero di amministrazioni che scelgono i nostri servizi”

Pubblicato il 03 Giu 2010

Chiude in bellezza il 2009 di i-Faber. La società del gruppo
UniCredit attiva nel settore dei servizi e soluzioni per il
procurement ha archiviato lo scorso anno con un Ebit pari a 4
milioni di euro (+ 30% rispetto al 2008) con dividendi distribuiti
in crescita del 25%.

A tutto il 2009 il volume di transazioni gestite ha raggiunto i 9,2
miliardi di euro per un numero cumulato di negoziazioni pari a
22.400 mentre l’incremento di attività rispetto al 2008 è
risultato del 10% circa. Le nuove aziende acquirenti nell’anno
sono state 50 e circa 2.000 le nuove aziende fornitrici per un
totale complessivo di circa 21mila aziende clienti.

“I risultati con cui chiudiamo il 2009 ed il buon andamento del
primo trimestre 2010 (superiore alle attese) confermano il valore e
l’efficacia dei servizi che eroghiamo in oltre 20 paesi nel mondo
– spiega Paolo Chiaverini, amministratore delegato di i-Faber -.
Elemento distintivo del successo della nostra società è senza
dubbio il raddoppio del business relativo alla Pubblica
amministrazione. La forte crescita del numero di imprese e
amministrazioni pubbliche che hanno deciso di affidarsi ai servizi
di i-Faber dimostrano l’importanza dell’e-procurement, in modo
particolare in questo momento di crisi a livello mondiale. “

Recentemente i-Faber ha inoltre acquisito dal Gruppo A2A il
controllo di Itradeplace (Itp), società di Brescia che dal 2001
studia e sviluppa soluzioni tecnologiche e servizi per
l’approvvigionamento tramite piattaforme e servizi di
e-sourcing.

L’informatizzazione dei processi di acquisto permette alle
aziende e ai fornitori di rendere il processo più flessibile, più
dinamico e soprattutto meno costoso. Scegliendo gli acquisti
on-line rispetto ai canali tradizionali, le aziende ottengono
risparmi (-12% in media) e abbattimento dei tempi di negoziazione
(fino all’80%), allargamento della base fornitori (+30% circa),
risparmi consistenti per ogni ordine emesso (da 50 a 80 euro), una
maggiore trasparenza negoziale verso fornitori e clienti interni e,
in generale, un’importante ottimizzazione dei processi
produttivi, dagli acquisti, al monitoraggio, all’analisi della
spesa.

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