Nasce VentureUp, il portale istituzionale dedicato alle startup che vogliono entare in contatto con i venture capitalist per proporre i loro progetti. L’iniziativa promossa dall’Associazione italiana del private equity, venture capital e private debt (Aifi) e dal Fondo Italiano d’investimento (Fii), è stata presentata oggi durante un convegno a Milano, dal presidente Innocenzo Cipolletta. Il
sito è stato realizzato in collaborazione con BonelliErede, Cdp, Invitalia e Kpmg e intende essere uno strumento utile per tutti coloro che desiderano avviare una startup e non sanno a chi rivolgersi. VentureUp fornira’ informazioni, link, percorsi di autovalutazione, video pillole, chat online con esperti e webinar.
Oltre a una parte informativa su tutto il mondo venture, VentureUp ha anche una sezione denominata marketplace, dedicata a tutti gli startupper che voglio proporre un loro progetto affinché possa essere visto da un venture capitalist con cui iniziare insieme un percorso di sviluppo. “L’Italia – ha affermato il presidente di Aifi e Fii, Innocenzo Cipolletta – è un paese votato per le
start up. Il nostro paese ha una grande imprenditorialità, ottimi ricercatori e un gran bisogno di crescere. Startup e venture capital sono gli strumenti per una nuova era di sviluppo. Per questo abbiamo investito in questa operazione che vuole portare il venture capital dell’Italia al livello almeno degli altri Paesi Secondo Cipolletta, ciò di cui il settore ha bisogno “è l’incontro tra l’offerta di creatività, che esiste nel nostro paese, e la finanza. Che invece è mancata. Abbiamo troppi pochi operatori e relativamente piccoli. Il venture capital ha bisogno di capitali iniziali piccoli ma poi per lo sviluppo ha bisogno di capitali importanti”.
Per questo Fii ha lanciato sia un fondo di fondi insieme a Cdp, sia VentureUp con Aifi. Inoltre, come sottolinea Cipolletta, il venture capital “può generare quei ritorni che oggi altre forme d’investimento non danno. Non è un caso che negli altri Paesi il venture capita sia finanziato soprattutto da fondi pensione”. E proprio questa è la strada da percorrere. “Il sistema previdenziale
italiano è il grande assente degli investimenti – aggiunge – I motivi sono chiari, i titoli pubblici offrvano più sicurezza e rendimenti. Il nostro è coinvolgere i capitali dei fondi previdenziali per una nuova ondata di investimenti”. Come ha fatto notare il direttore generale del Mise, Stefano Firpo, nel registro delle startup negli ultimi due anni e mezzo si sono iscritte quasi 5 mila realta’. “Tre anni fa questa cosa sarebbe stata impensabile – dice – . L’avanzamento che il paese sta facendo su questi temi è significativo. Dobbiamo proseguire su questa strada. Abbiamo bisogno di domanda di innovazione nella pubblica amministrazione. E anche nella grande e media impresa italiana”.
La strada è quella giusta, dunque, ma ci sono “ancora molti passi da fare – è intervenuto l’imprenditore Marco Carrai – però abbiamo davanti una grande opportunità: ci sono tutti presupposti perche’ l’Italia possa essere la capofila in Europa nel mondo delle startup. Noi siamo tra i Paesi nel mondo che utilizzano di più i digitale e questo deve essere per noi un grande stimolo, una grande opportunità. Se è vero che questa sarà l’era dell’industria 4.0, l’Italia non può non farne parte”.
Carrai ha sottolineato infine di avere su Uber e Airb&b “un giudizio assolutamente positivo. Perché non si può fermare l’innovazione nel mondo”.