LE AZIONI

Telecom, Niel al 15,4% senza diritto di voto fino al 2016: “Nessun concerto con terzi”

All’indomani dell’incontro con la Consob, il manager francese comunica i dettagli della quota detenuta: il 7,26% è strutturato tramite “call spreads” mentre il 5,109% è detenuto in forza di opzioni “cash settled”. Il 10,03% è “share settled”. Tutte le opzioni di acquisto sono europee. Tonfo in Borsa del titolo Telecom

Pubblicato il 04 Nov 2015

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Xavier Niel è entrato in Telecom Italia per conto proprio e non dispone dei diritti di voto sulla posizione lunga del 15,14% finché non verranno consegnate le azioni sottostanti alle opzioni. Lo ha comunicato Njj Holding, la società dell’imprenditore francese, all’indomani dell’incontro con i vertici di Consob durante il quale il manager francese ha scoperto le carte e spiegato la sua operazione. Niel ha dunque confermato di “operare per proprio conto e di non agire in concerto con terzi per quanto riguarda la quota acquistata in Telecom Italia”.

Niel detiene, alla data di ieri, attraverso la società interamente controllata Rock Investment, una posizione lunga complessiva pari al 15,14% del capitale di Telecom con diritto di voto, di cui il 7,26% circa strutturato tramite “call spreads”. Il 5,109% della quota è detenuto in forza di opzioni “cash settled” e il 10,03% in forza di opzione “share settled”, con date di regolamento delle opzioni comprese fra giugno 2016 e novembre 2017. Tutte le opzioni di acquisto sono europee.

Njj ha sottolineato che “fino alla consegna delle azioni in forza delle opzioni che prevedono il regolamento in azioni, la partecipazione che detiene in Telecom non conferisce la disponibilità dei diritti di voto relativi alle azioni sottostanti, né la possibilità di influenzare l’esercizio di tali diritti di voto”. Ieri il nuovo secondo azionista di Telecom è stato ricevuto in Consob. Dopo circa due ore di incontro con i commissari della Consob, era uscito senza rilasciare dichiarazioni.

L’Authority guidata da Giuseppe Vegas puntava a verificare di che tipo fossero i contratti sottoscritti da Niel, se di matrice europea o americana. Il finanziere, infatti, non ha dichiarato di avere acquistato azioni Telecom, ma solo opzioni call, che se fossero state americane, gli avrebbero dato la possibilità di entrare sin da subito in possesso delle azioni Telecom Italia e avrebbe quindi avuto la possibilità, ad esempio, di richiedere la convocazione di un’assemblea per eleggere un nuovo board o di rivendere subito le azioni, magari in un’eventuale Opa lanciata da terzi sin da subito.

Le precisazioni dell’imprenditore francese frenano le speculazioni sul titolo e le prospettive di una scalata. In mattinata le azioni cedono l’1,3% e Telecom Italia chiude cedendo il 3,72% a 1,21 euro.

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