STRATEGIE

Avanade, il futuro è all’insegna dello IoT

La società di servizi digitali festeggia i suoi 15 anni in Italia, rafforzando l’alleanza con Accenture e Microsoft e puntando a settori nuovi come e-health e assicurazioni

Pubblicato il 05 Nov 2015

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Un anello di congiunzione strategico tra la tecnologia, l’innovazione e il mondo delle aziende. Così vuole essere percepita Avanade. E così è raccontata dalle parole di Mauro Meanti, da poche settimane nuovo amministratore delegato dell’azienda in Italia. Proprio nel nostro Paese Avanade festeggia i suoi primi 15 anni e, con essi, il continuo percorso fatto per aiutare le imprese a sposare in modo consapevole la rivoluzione digitale. I numeri dimostrano questa “vocazione”: più di 80 sedi in oltre 20 Paesi in tutto il mondo, 800 clienti a livello globale e una crescita media in Italia – dove è presente in sei città con quasi 800 dipendenti – del 24% anno su anno.

Nata nel 2000 come joint venture tra Accenture e Microsoft, Avanade è oggi una società leader nella fornitura di servizi digitali innovativi, soluzioni applicative e infrastrutturali per le aziende. Ma, soprattutto, è capace di declinare le singole necessità di business adattandole alle esigenze dei clienti. “Nel suo Dna è insita la capacità di anticipare i cicli di innovazione, ma il suo valore aggiunto è anche il saper essere un’azienda globale ma locale al tempo stesso”, ha detto Fabio Benasso, amministratore delegato di Accenture Italia. Avanade è in grado di sviluppare soluzioni complete per le aziende grazie anche alle competenze consulenziali di Accenture e alle piattoforme all’avanguardia di Microsoft. Insomma, un lavoro di squadra capace di portare frutti concreti nel segno della pragmaticità.

Alla base, infatti, c’è un assunto: la tecnologia fine a se stessa non è un valore per le aziende. Lo diventa solo se è capace “di trasformare il loro business model”, ha precisato Carlo Purassanta, amministratore delegato di Microsoft Italia. E in questo Avanade ha dimostrato di riuscire molto bene, soprattutto grazie alla sua capacità di lavorare sulla customer experience, capitalizzando cioè il vero asset fondamentale di qualsiasi impresa: i clienti.

Per farlo ha investito molto anche “sul territorio”, sulle competenze e sulle professionalità italiane, con un’attenzione anche alle cosiddette “quote rosa”. Poi c’è tutta l’eccellenza e la capillarità del servizio localizzato, capace di lavorare con un respiro globale. Per questo “abbiamo aperto anche un centro in Sardegna, in collaborazione con l’Università di Cagliari, che si occupa di delivery, sviluppo progetti, maintenance e testing avanzato e che è in grado di lavorare seguendo approcci internazionali”, ha precisato Meanti. Nel frattempo Avanade, che già nel cassetto 1.200 certificazioni Microsoft, si è aggiudicata quest’anno anche il premio “Country partner of the year” dell’azienda di Redmond che premia il miglior partner in ogni Paese. Un premio che sancisce come “l’innovazione non sia solo tecnologia, ma anche un approccio mentale”, ha sottolineato Purassanta.

Trasformazione digitale, migrazione delle attività sul cloud, digital workplace, big data analytics, omni-canalità e Internet of things sono alcune tra le aree di intervento su cui Avanade Italia accompagna i propri clienti. All’attivo ha soluzioni e progetti con numerose aziende dei settori più differenti, dal mondo delle Tcl e dei media fino a quello dei viaggi e delle assicurazioni. “Insieme a Microsoft abbiamo sviluppato l’applicazione Cubo vision per Telecom, e portato la app di Mediaset Premium sull’Xbox 360. Per Aviva abbiamo creato un’applicazione in grado di gestire in mobilità le costatazioni amichevoli in caso di sinistro. Per Alpitour abbiamo realizzato un Crm evoluto”, spiegano Meanti e Purassanta raccontando come stiano aiutando anche Rai nella delicata trasformazione da emittente televisiva a media company.

Insieme ai partner Accenture e Microsoft, Avanade ha realizzato un progetto per aiutare i retailer a costruire su misura i propri spazi commerciali sulla base delle esigenze dei clienti. La dimostrazione è arrivata con Expo 2015, dove le tre aziende hanno realizzato il supermercato del futuro a marchio Coop e dimostrato come le tecnologie innovative siano in grado di creare nuove esperienze nella vendita al dettaglio.

Ora ci sono le sfide per il prossimo futuro. A partire dalla capacità di consolidare la propria presenza in settori chiave come l’automotive e intercettarne altri strategici e ad alto potenziale di crescita come l’health care, il comparto assicurativo e il mondo dell’istruzione. Il leitmotive sarà soprattutto uno: l’Internet of things e tutto il patrimonio di dati preziosi che porta con sé. “L’Iot preparerà l’imprenditoria italiana a una rivoluzione del pensiero”, ha sottolineato Purassanta. E questa rivoluzione Avanade e i suoi due “partner” la stanno già aspettando.

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