Telecom Italia con la conversione delle risparmio in ordinarie crea molto valore e facilita l’M&A. E’ quanto sostengono gli analisti dopo l’annuncio ieri a mercati chiusi. Vari esperti sottolineano come l’operazione crei valore per Telecom. “Nel breve un po’ di appeal speculativo scema, per via della diluizione dei soci francesi, ma nel medio periodo la struttura semplificata del capitale di TI agevola operazioni di M&A”, sottolinea un gestore. Nel dettaglio, il Cda ha proposto la conversione delle azioni di risparmio (assemblea straordinaria e speciale il prossimo 15 e 17 dicembre).
Gli azionisti di risparmio hanno l’opzione di convertire i titoli con rapporto 1 a 1 e pagando un contributo di 9,5 centesimi per azione. Al termine dell`esercizio volontario ci saràuna conversione obbligatoria con ratio 0,87. E’ previsto un diritto di recesso per le risparmio a 0,9241 euro, condizionato al limite di 100 mln euro.
Equita Sim ritiene si tratti di una mossa molto positiva per l’azienda: “maggior liquidità del titolo, può raccogliere fino a 570 milioni dai premi di conversione, ritiene il differenziale di 1,1 centesimi per azione, conquista maggiore flessibilità nella politica di dividendi (potenzialmente ritenendo circa 166 milioni annui che sono il dividendo garantito alle azioni di risparmio). In sostanza si accelera il deleverage”.
In termini di diluizione, conclude Equita, “Vivendi scenderebbe dal 20% al 13,8% e Niel potenzialmente dal 15,1% al 10,4%. Elemento critico è l’assemblea straordinaria e il supporto o meno di Vivendi”. Secondo quanto appreso Vivendi non dovrebbe votare contro.
La conversione delle risparmio in ordinarie “rappresenta una delle opzioni più rilevanti in termini di creazione di valore per il gruppo, in quanto consente di semplificare la struttura corporate e di incassare quasi 600 milioni di euro”, commentano gli analisti di Mediobanca Securities.
“Inoltre”, proseguono gli esperti, “una significativa creazione di valore (circa 1,5-2 miliardi euro) verrà dalla fine della distribuzione del dividendo privilegiato (166 milioni euro l’anno o 2,75 centesimi per azione, che si confronta con un free cash flow normalizzato annuo di 1,6 miliardi euro). Considerata la nostra visione sottostante sul settore (nel lungo periodo, vediamo il mercato tlc europeo come una singola entita’, con spazio per pochi operatori), una struttura corporate semplificata potrebbe facilitare il consolidamento sovranazionale. Continuiamo a credere che l’innovazione resti una priorita’; di conseguenza, apprezziamo l’accelerazione degli investimenti in fibra e Lte”, aggiunge MB.