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Vivendi: pensiamo a un posto in Cda Telecom

Puyfontaine: “Argomento aperto, ci stiamo lavorando”. L’azienda “non ha avuto nessuna interazione con Xavier Niel” in merito alla società di Tlc italiana

Pubblicato il 11 Nov 2015

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Giochi aperti in vista dell’assemblea Telecom Italia di martedì 15 dicembre (all’odg l’approvazione della conversione delle azioni di risparmio), visto che Arnaud de Puyfontaine, Ceo di Vivendi (primo azionista del gruppo con il 20%), ha spiegato che la richiesta di posti in cda è “un argomento aperto, sul quale stiamo lavorando”.

Entro il 16 novembre i soci con piu’ del 2,5% del capitale potranno presentare una richiesta di integrazione dell’ordine del giorno (che prevede l’approvazione della conversione delle azioni risparmio in ordinarie, che porterebbe i transalpini dal 20% al 14%) e il gruppo francese potrebbe cogliere l’occasione per chiedere l’ingresso in cda di propri rappresentanti.

De Puyfontaine ha spiegato che Vivendi è salita al 20,03% di Telecom Italia proprio “per proteggersi dalla diluizione” che comporta la conversione delle azioni di risparmio. In ogni caso il Ceo del gruppo francese ha spiegato che “siamo definitivamente investitori di lungo termine di Telecom e vediamo opportunità significative” di collaborazione. “Non abbiamo cambiato idea” su questo e “non abbiamo avuto alcuna interazione con Niel“, il patron di Iliad che nei giorni scorsi ha reso noto di avere una quota potenziale in Telecom Italia pari al 10% circa.

Come noto l’azionista principale di Telecom non voterà contro l’operazione conversione, quindi il lavoro sembra concentrarsi sulla possibilita’ di inserire nel cda propri rappresentanti, opzione su cui, si e’ limitato a dire De Puyfontaine, Vivendi “e’ aperta per la discussione”. Per sfruttare l’occasione di meta’ dicembre, Vivendi deve appunto presentare una richiesta di integrazione dell’ordine del giorno entro domenica. Il giorno successivo, comunque, i francesi sono attesi in Consob, dove probabilmente si parlerà anche di questo e dove confermeranno quanto detto oggi, e cioe’ che non c’e’ “nessuna interazione” con Xavier Niel.

“La nostra intenzione – ha ribadito De Puyfontaine – e’ sempre stata chiara ed e’ quella di essere azionisti di lungo termine in Telecom Italia”. L’investimento e’ stata “una buona mossa” e “abbiamo deciso di aumentare la nostra posizione per proteggere Vivendi in caso di diluizione delle azioni di risparmio”, vale a dire quello che e’ effettivamente accaduto. Il Ceo ha anche sottolineato le “opportunita’ di lavorare e di creare una combinazione positiva con Telecom”, aggiungendo che la discussione sulle sinergie “e’ molto buona”.

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