Dopo il crollo di stamattina, con una sospensione a Piazza Affari per eccesso di ribasso (alle 10 la diminuzione era dell’8,31%), il titolo Mediaset è stato riammesso alle negoziazioni, ma sembra tutt’altro che in grado di reagire. A un’ora dalla chiusura delle negoziazioni il titolo del gruppo di Cologno Monzese segna una performance peggiore dell’apertura, con un calo del 9,41% a 4,274 euro per azione.
La reazione dei mercati segue i risultati dei primi 9 mesi dell’anno, pubblicati nella serata di ieri dal gruppo di Cologno Monzese. I primi 9 mesi dell’anno si sono chiusi con ricavi netti in aumento dai 2,39 miliardi del 2014 ai 2,41 attuali. La perdita è scesa dai 46,8 milioni dell’anno scorso ai 35,8 milioni appena resi noti. Se questi numeri sono in linea con quelli dei principali analisti, gli indicatori di redditività sono leggermente al di sotto delle attese.
Gli analisti stanno puntando il dito soprattutto sulle prospettive legate ai costi delle attività in Italia e sull’andamento della raccolta pubblicitaria. Deludono soprattutto i ricavi pubblicitari di Mediaset che in un anno sono saliti solo dello 0,2%, passando in un anno da 1,360 miliardi a 1,362. Ma anche i costi operativi, passati da 699 a 769 milioni, e l’ammortamento dei diritti televisivi da 538 a 558 milioni, su cui pesa l’investimento per i diritti tv della Champions League.