Tv pubbliche europee più forti su una piattaforma unica

Bisogna andare oltre l’offerta online commerciale, ma nessun servizio pubblico in Ue è in grado di fare da solo. Indispensabile una collaborazione a livello comunitario. L’analisi di Erik Lambert

Pubblicato il 17 Nov 2015

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A partire dal 2007, quando è stato avviato iPlayer il servizio online a richiesta della Bbc, la tecnologia ha trasformato e continua a trasformare le nostre modalità di consumo dei programmi televisivi. E ciò in particolare fra le giovani generazioni.

Negli Stati Uniti, secondo il network Abc, chi è nella fascia fra i 18 e i 34 anni, nel 49% dei casi non fruisce in diretta della visione dei programmi del prime time, ossia al momento della loro messa in onda, bensì successivamente, ricorrendo alla cosiddetta Catch-up TV, ovvero a questo servizio televisivo a richiesta che consente di “recuperare” il programma già messo in onda da un broadcaster, ovvero permette di accedervi per un certo periodo di tempo in modalità on demand.

La tecnologia offre molto di più di un semplice “recupero” dei singoli programmi trasmessi. Campi come quello dei motori di ricerca e delle proposte e dei suggerimenti, della socializzazione delle scelte, della transmedialità o dei modi di produzione sono tutti in rapida evoluzione.

Tale evoluzione subisce un’accelerazione con il passaggio dal paradigma della diffusione (broadcast) a quello della piattaforma interessando un insieme di servizi informatici in virtù dei quali possono essere sviluppate queste nuove forme di consumo e modalità d’uso dei programmi televisivi (senza dimenticare la radio).

Naturalmente le piattaforme non sono entità neutre, né sotto il profilo degli strumenti a disposizione dello spettatore né rispetto a quanto esse gli offrono. Proprio per questo, il servizio pubblico non può ignorare questa evoluzione, essendo oggi in gioco la sua presenza nell’offerta di questi nuovi servizi in rete, in futuro la sua stessa legittimità. Esso dispone peraltro solo raramente dei mezzi per combattere ad armi pari con le grandi piattaforme mondiali alle quali fa del resto sovente ricorso per distribuire i propri contenuti.

Eppure, il suo spirito di servizio, la sua etica, la sua vocazione universale, oggi più che mai lo obbligano a partecipare ai grandi cambiamenti in corso che interessano campi più svariati. Limitiamoci a citare alcuni esempi dove il servizio pubblico può e deve far sentire e vedere sua differenza: il trattamento dei dati personali, le proposte e i suggerimenti forniti agli utenti, la promozione e l’effettivo accesso ai programmi ritenuti come più difficili, la tutela dei minori, il trattamento dell’informazione, le relazioni sociali in rete.

Le piattaforme sono entità informatiche, fortemente dipendenti dalle economie di scala. Dati i vincoli economici a cui sono soggetti i servizi pubblici europei, sarebbe del tutto illusorio pensare che ognuno di essi possa singolarmente sviluppare servizi competitivi: la stessa Bbc, nonostante i forti investimenti e il suo ruolo di apripista in questo campo, stenta a rimanere allo stesso livello dei suoi grandi concorrenti mondiali.

Si impone dunque una soluzione ed essa passa attraverso una rinnovata collaborazione tra i servizi pubblici europei, che permetta di condividere i costi e di assicurare la manutenzione e l’evoluzione della piattaforma di servizio pubblico che proponiamo per garantire la sopravvivenza e lo sviluppo di un modo diverso di produrre e fruire programmi di radio, televisione e multimediali.

Precisiamo subito che anziché ricorrere ad un sistema gestionale con al centro un ampio comitato rappresentativo di tutti gli organismi interessati, per ragioni di efficacia, di rapidità e di costi sarebbe importante che tale piattaforma comune potesse essere realizzata in base a un accordo fra un numero ristretto di organismi, in grado di supportarne lo sviluppo iniziale. Gli altri servizi pubblici saranno poi invitati ad aggregarvisi al momento dell’avvio dei primi servizi, e il loro contributo potrà essere calcolato in base all’uso effettivo della piattaforma per i propri programmi.

Un ultimo beneficio di una siffatta piattaforma comune sarà quello di rendere più facile l’inverarsi del sogno del commissario europeo Andrus Ansip: una piattaforma tecnica comune consente con maggiore facilità di assicurare la portabilità dei programmi nazionali di ogni servizio pubblico verso gli altri territori dell’Unione Europea.

* direttore di Silver Lining Project

Questo testo sarà presentato al seminario Infocivica/Eurovisioni dedicato alle “Proposte del Gruppo di Torino sul Futuro dei Media di Servizio Pubblico” che si terrà il 20 novembre presso il Gran Salone della Villa Medici, viale Trinità dei Monti, 1 – Roma, ore 15.00. L’accesso al seminario è aperto a tutti, ma i partecipanti sono pregati di dare conferma della lora presenza all’email ufficiostampa@alfaprom.com in modo da segnalare per tempo a Villa Medici i loro nominativi in qualità di ospiti. Come si puo ben immaginare vista la situazione, l’accesso a Villa Medici potrebbe essere sottoposto a più severi controlli.

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