crescita in Europa, che va di pari passo con l’alfabetizzazione
informatica e che, quest’anno, ha registrato un incremento
anche in Italia. Anche in virtù del fenomeno delle cosiddette
“farmacie dormienti”, spazi nascosti ad arte su inconsapevoli
siti ufficiali, per propagandare pillole dell’amore o
dimagranti “taroccate. Se ne è discusso questa mattina in un
workshop via web, promosso dall’Aifa e Impact Italia, la
task-force nazionale per la lotta alla contraffazione
farmaceutica, in collaborazione con le agenzie farmaceutiche di
Belgio, Portogallo e Spagna. “Dal confronto operativo abbiamo
scoperto che il problema dei falsi farmaci online è comune –
sostiene Domenico Di Giorgio, dirigente dell’Unità prevenzione
della contraffazione dell’Agenzia italiana del farmaco -. Lo
dimostrano i sequestri di finti integratori a base di sibutramina
e sildenafil in Portogallo e Belgio e la commercializzazione di
prodotti illegali nei negozi etnici di questi paesi. Il
monitoraggio della rete ha permesso anche di identificare le
cosiddette “farmacie dormienti”, nascoste su siti
inconsapevoli e piazzate ad hoc per guadagnare spazi nei motori
di ricerca, magari alle spalle di siti ufficiali all’apparenza
al di sopra di ogni sospetto, compresi siti di alcune
università”.
Il fenomeno della produzione e vendita di farmaci contraffatti ha
assunto negli ultimi venti anni proporzioni notevoli fino a
rappresentare una grave minaccia per la salute pubblica. L’Oms
stima, che circa il 10 per cento del mercato farmaceutico
mondiale è contraffatto, con punte del 25 per cento in alcuni
paesi. In alcuni stati africani sarebbe contraffatto addirittura
il 60 per cento dei farmaci (si arriva al 70 per cento per gli
antimalarici). In base ai dati di uno studio realizzato dal
“Centre for medicines in the public interest“, il commercio
dei farmaci contraffatti è cresciuto in media del 13 per cento
all’anno fino al 2010, due volte di più della crescita stimata
per il commercio legale di farmaci. Nel 2010 questo traffico
illegale genererà 75 milioni di dollari di profitti, con un
incremento del 92 per cento rispetto al 2005.
L’iniziativa di oggi fa parte di una più ampia serie di eventi
sul tema, tra cui un “expert workshop” previsto per la fine
di quest’anno, al quale parteciperanno le Agenzie dei diversi
paesi europei, per discutere i risultati delle diverse attività
di contrasto portate avanti e per definire iniziative comuni.
“Gli spagnoli hanno rinforzato la fase di investigazione via
web, i portoghesi hanno puntato piuttosto su una normativa
stringente in materia e su un’informazione pressante ai
consumatori, diffusa anche online – prosegue l’esperto
dell'Aifa -. In Belgio l’approccio anti-contraffazione ha
puntato al blocco delle confezioni di prodotti illegali
direttamente alla dogana, con 3.000 sequestri l'anno”. E in
Italia? “Insieme ai controlli e alle indagini, che hanno
portato a importanti sequestri anche di recente, nel nostro paese
si sta monitorando attentamente il fenomeno della
commercializzazione online, che mostra la capacità di adattarsi
ai vari mercati”, conclude Di Giorgio.