Dopo il lancio in occasione del terremoto in Nepal e l’utilizzo durante gli attentanti di Parigi, Facebook amplierà l’impiego del Safety Check. Dopo le critiche mosse a Zuckerberg & Co sul mancato uso del nuovo strumento social, che permette di comunicare su Facebook le proprie condizioni in situazioni di emergenze, in altre occasione come l’attentato di giovedì a Beirut la compagnia ha annunciato cambiamenti per il futuro.
“Ci deve essere sempre una prima volta per provare qualcosa di nuovo e per noi è stata Parigi – ha spiegato il vicepresidente di Facebook Alex Schultz – Nel caso di una “crisi in corso come una guerra o un’epidemia il Safety Check per come è concepito ora non è utile alle persone: non c’è un chiaro momento di inizio o di fine e purtroppo non è possibile sapere quando qualcuno è davvero al sicuro”. Anche il fondatore Mark Zuckerberg ha promesso che d’ora in poi l’opzione sarà attivata “per un numero maggiore di disastri”.
L’opzione Safety Check già esiste da un anno, ma in occasione degli attentati di Parigi è stata utilizzata per la prima volta in una situazione di emergenza diversa da un disastro naturale. Lo strumento è stato infatti attivato per i recenti terremoti in Afghanistan, Cile e Nepal, per il ciclone Pam e il tifone Ruby.