“Uno strumento concreto e operativo per attuare la riforma della pubblica amministrazione”, con queste parole il ministro della PA e Semplificazione, Marianna Madia, ha commentato il programma operativo nazionale (Pon) 2014-20 “Governance e capacità istituzionale”, che vale 827 milioni di euro di finanziamenti pubblici (per il 70% risorse europee). Gran parte delle risorse saranno utilizzate per attuare la riforma della PA. Il Pon governance 2014-2020 vale 827,7 milioni di euro, di cui 583,8 a carico dei fondi strutturali europei e 243,9 a carico del bilancio nazionale italiano.
Il programma è concentrato sulle regioni del Sud (679,8 milioni), mentre al Centro-nord vanno 102 milioni e alle regioni “in transizione” (Abruzzo, Molise e Sardegna) 45,9 milioni. “Gli assi del Pon Governance – ha spiegato il ministro al Maxxi nel corso dell’evento di presentazione – sono anche le quattro priorità della riforma della PA: cittadinanza digitale, trasparenza e open data, riorganizzazione dello Stato sul territorio, semplificazione”.
I punti chiave del programma sono: sviluppo della capacità amministrativa e istituzionale per la modernizzazione della PA (412,5 milioni); supporto dell’attuazione dell’Agenda digitale (95,7 milioni); rafforzamento della governance multilivello nei programmi di investimento pubblico (267,2 milioni); assistenza tecnica (52,1 milioni).
Previsti anche strumenti per migliorare la gestione del personale, riorganizzare le strutture statali e territoriali (anche in base alla riforma Delrio degli enti locali), rafforzare i processi di semplificazione, aumentare il livello di digitalizzazione dei servizi. In tutto questo uno spazio chiave l’avrà “l’efficienza delle prestazioni del sistema giustizia”, con l’obiettivo in particolare di ridurre i tempi di definizione delle controversie e smaltire l’arretrato.
Presentato anche il Pon per le 14 “Città metropolitane”, caso unico in Europa (tra i paesi beneficiari dei fondi strutturali) di piano nazionale destinato alle politiche di sviluppo e competitività delle grandi città. Avrà 892 milioni di euro (588 dalla Ue e 304,8 italiani), di cui circa 40 milioni per ciascuna città del Centro-Nord e transizione (Milano, Torino, Genova, Venezia, Firenze, Bologna, Roma, Cagliari) e circa 90 milioni a testa per Napoli, Bari, Reggio Calabria, Messina, Palermo, Catania. Gli assi del programma sono l’Agenda digitale urbana (152 milioni), il risparmio energetico e la mobilità intelligente (318 mln), i servizi per l’inclusione sociale (217 mln) e le infrastrutture per l’inclusione, soprattutto edilizia sociale (170), più assistenza tecnica per 35,7 milioni.