Westrin (Ericsson): “A Stoccolma l’Lte è già una realtà”

Il traffico del broadband mobile si appresta a superare quello fisso. La tecnologia è necessaria per gestire le esigenze future. E gli operatori più avveduti se ne sono già accorti

Pubblicato il 09 Giu 2010

“Il data rate: è il vantaggio chiave: con 10 MHz riusciamo a
dare sino a 50 Mbps; con 20 MHz si possono superare i 100 Mbps. Ma
a fine anno toccheremo i 150 Mbps; nel 2014, con la versione
advanced, arriveremo sino a 1.000 Mbps”: Marie
Westrin
, head of Development unit radio di
Ericsson, è convinta che non ci siano alternative
all’Lte. Anche se, avverte, “molto dipenderà dalla banda a
disposizione dei gestori mobili”.

C’è veramente bisogno di simili gare di
velocità?

Sì. L’Lte non nasce per la voce, ma per portare banda
larghissima, e dunque Internet, su qualunque device mobile. È
fatto per i dati la cui crescita è esponenziale. Non dico che
l’Lte sarà un successo in futuro: dico che già ora è
necessario. Gli operatori più avveduti e avanzati se ne sono
accorti e stanno implementando importanti piani di sviluppo. Mi fa
ovviamente piacere che nei progetti più significativi ed
importanti, gestori come At&t e Verizon Wireless in Usa o Ntt
Docomo in Giappone abbiano scelto tecnologie Ericsson.

Non cita Telia Sonera che ha scelto voi, lasciando a mani
vuote Huawei. Ha pesato il nazionalismo?

Assolutamente no. Telia Sonerà è quotata in Borsa e non fa
certamente scelte penalizzanti per gli azionisti solo per
compiacere un vendor nazionale. Loro stessi hanno detto di averci
scelti per le nostre tecnologie e per il prezzo migliore di Huawei.
Li abbiamo battuti perché la nostra è stata la proposta
migliore.

Vuol dire che un produttore europeo può tenere testa ai
cinesi sul terreno dei prezzi?

Sulla qualità e sui prezzi: è quello che abbiamo fatto. Huawei
resta un concorrente estremamente competitivo. Spingono molto per
entrare in Europa con l’Lte, magari puntando su qualche operatore
minore.

Ma è necessaria tutta questa velocità
aggiuntiva?

Sì, il traffico dati sta esplodendo. Già ora la crescita del
broadband mobile ha curve di sviluppo nettamente superiori a quelle
mostrate da Gsm e 3G. E poi, l’Lte non è solo velocità.
Consente una user experience nettamente superiore. Prendiamo la
latenza. Con l’Lte scende dagli attuali 35 millisecondi a 20
millisecondi. Ed è una differenza notevole. Perché saranno
possibili nuove applicazioni come ad esempio i giochi online che
richiedono latenze ridottissime. È un nuovo mondo di servizi che
sta per nascere: un’occasione unica per gli operatori.

La mobilità dei dati nuova regina della
telefonia?

Il 2009 è stato l’anno ‘magico’ in cui il traffico dati ha
superato quello della voce. Il 2010 segnerà un’altra tappa
storica: il broadband mobile supererà quello fisso. Ormai è
chiaro: la crescita di Internet sarà veicolata dai device mobili,
anche nei Paesi sviluppati. Anche se non significa che la fibra
perderà importanza. Ad esempio, sarà necessario rafforzare i
collegamenti di backhaul fra le stazioni radiobase Lte e il core
network. Lo possiamo fare, a seconda delle convenienze, con
tecnologie mobili e con quelle fisse, in particolare la fibra
ottica. Ma anche col rame, almeno nella fase iniziale.

I device 4G scarseggiano.
Ma non per molto. L’industria è chiamata a lavorare
all’unisono: noi che facciamo il network, i produttori di chip, i
fornitori di device consumer, i gestori mobili. È quel che sta
avvenendo. Preso arriveranno sul mercato delle chiavette in grado
di lavorare sulle più diverse bande di frequenza: 2G, 3G, 4G. E
poi arriveranno gli smartphone. È questione di mesi per i primi
prodotti.

Dovrà convincere gli operatori ad investire.
Molti sono già convinti e stanno partendo. È solo un problema di
tempi. Ma guardi che l’Lte riesce ad integrarsi benissimo con le
vecchie reti. Abbiamo messo a punto una stazione radiobase in grado
di lavorare sui differenti spettri di frequenza: questo faciliterà
l’integrazione della legacy nell’Lte con un robusto risparmio
di costi e una notevole flessibilità di gestione. L’Lte, tra
l’altro, consente un deciso miglioramento del total cost of
ownership della rete.

C’è il problema della copertura indoor.
Le prime esperienze stanno dando risultati confortanti. Telia
Sonera ha lanciato nel centro di Stoccolma la prima rete
commerciale Lte al mondo. I dati viaggiano sui 50 Mbps outdoor e 30
Mbps indoor. Certo, dovremo pensare a celle che rilancino il
segnale negli edifici. Finora abbiamo parlato delle persone, ma in
futuro anche le cose saranno connesse. E vi saranno nuovi servizi a
viaggiare sulle reti mobili: dalla telemedicina all’e-gov.

Ma chi pagherà tutto ciò?
I consumatori. La qualità dell’Internet mobile sarà del tutto
simile a quella delle migliori connessioni in fibra. Vorremmo
essere collegati sempre e ovunque; e a banda larghissima per
usufruire dei nuovi servizi della Rete. Gli operatori potranno
proporre tariffe differenziate, legate alla velocità o alla
quantità di dati scaricati. Ma mi creda, una volta provata la
superiore user experience dell’Lte, non si tornerà indietro.

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