LA RICERCA

Industria 4.0, con la digital transformation profitti in crescita del 13% in tre anni

Cloud, IoT e analytics le tecnologie che avranno un maggiore impatto nella produzione, meno centrali robotica e stampa 3D. Per l’Italia grandi opportunità

Pubblicato il 18 Nov 2015

industria-150909173607

L’86% delle aziende del settore manifatturiero mette al centro delle proprie strategie di crescita il passaggio da modelli di ricavo centrati sul prodotto a modelli orientati al servizio. Nonostante ciò, solo il 29% si aspetta che l’offerta di servizi cresca più rapidamente dei prodotti nell’ambito del proprio business. E’ quanto emerge da uno studio Cisco su 625 responsabili nel settore manifatturiero in 13 paesi, fra cui l’Italia, che ha messo in luce la distanza che attualmente si registra tra le dimensioni dell’opportunità di crescita rappresentata dai servizi e quanto di essa si coglie effettivamente: una distanza che Cisco ha definito il “Service Dilemma”.

Oggi non è sufficiente fare un buon prodotto: quello che avviene dopo che il prodotto è stato venduto diventa sempre più importante. I costruttori di macchine industriali che sfruttano con successo i servizi, ad esempio, li stanno usando per creare modelli di business innovativi. Questa capacità consente loro di farsi pagare in base a risultati concreti – come la disponibilità degli impianti – proprio come si fanno pagare per i prodotti venduti come investimento di capitale. Le aziende che non sfruttano i servizi per ottenere fonti di ricavo ricorrenti rischiano di rimanere indietro in questo nuovo scenario di mercato sempre più dinamico. I manager riconoscono questa minaccia. Il 79% crede che la “digital disruption” avrà un impatto significativo sulle loro aziende nei prossimi tre anni. Ciò nonostante, molte aziende del manifatturiero stanno avendo difficoltà nella transizione verso modelli orientati al servizio o non si stanno muovendo abbastanza rapidamente.

“Il settore industriale italiano ha capito l’opportunità della trasformazione digitale, in particolare per migliorare i propri processi produttivi – sottolinea Gianmatteo Manghi, Direttore Commerciale di Cisco Italia Il nostro settore manifatturiero è la culla di grandi eccellenze, una delle voci forti delle nostre esportazioni e uno degli ambiti in cui si genera innovazione anche attraverso il digitale. Oggi, quando ci confrontiamo con queste aziende, lavoriamo per far comprendere che l’innovazione digitale è un passaggio irrinunciabile per la nostra competitività internazionale, che può dare molti frutti: efficienze operative, flessibilità della produzione, miglioramento del time-to-market, trasformazione della relazione con i clienti e i partner – anche affiancando nuovi modelli di servizio alla vendita dei prodotti, come evidenziato dalla ricerca. Questa trasformazione digitale deve partire dai vertici aziendali e guidare cambiamenti che riguarderanno i processi produttivi, le persone, le tecnologie.”

Per risolvere il “dilemma dei servizi” è necessaria la trasformazione digitale del business. Cisco definisce questa trasformazione come un cambiamento organizzativo ottenuto mediante l’adozione di nuovi modelli di business e l’uso di tecnologie digitali per migliorare le performance aziendali. Tutto ciò consente una conoscenza molto più approfondita delle operazioni aziendali e una maggiore agilità.

Le aziende interpellate hanno citato tecnologie digitali come il cloud (37%), Internet of Things (33%) e analytics (32%) tra quelle che avranno il maggiore impatto sulla produzione industriale nei prossimi tre anni. Ed è interessante notare come non siano state messe in particolare evidenza tecnologie tipicamente “manifatturiere” come la robotica, la stampa 3D e così via. Un elemento che sottolinea il ruolo fondamentale della digitalizzazione per l’evoluzione del settore, specialmente quando connettere l’intero ecosistema manifatturiero diventa un fattore critico.

Secondo l’analisi economica fatta da Cisco, il risultato della digitalizzazione per una grande azienda manifatturiera che abbia un fatturato di 20 miliardi di dollari può essere un aumento dei profitti del 12,8% nei prossimi tre anni – o del 19% nei prossimi dieci anni.

Ma per ottenere quel valore aggiunto, bisogna passare da un pensiero a breve termine a una pianificazione a lungo termine e la possibilità di ottenere risultati significativi dipende dalla capacità di accelerare la transizione verso un modello di business maggiormente basato sui servizi.

Analisi economiche condotte da Cisco Consulting Services evidenziano che a livello globale si potrebbe generare un “Digital Value at Stake” – potenziale incremento di profitti – pari a 383 miliardi di dollari, a seguito dell’introduzione su vasta scala di prodotti connessi, macchine connesse, nuovi modelli di servizio. Di fatto, ad oggi il settore manifatturiero globale non sta ancora sfruttando il 76% di questa opportunità.

Avventurarsi in questo ecosistema così ancora poco familiare presenta sfide molto difficili. Secondo la ricerca Cisco, la preoccupazione principale delle aziende del settore manifatturiero è legata alla complessità di realizzare un modello in cui si vendano contemporaneamente prodotti e servizi (lo afferma il 23% degli interpellati); seguono poi le preoccupazioni relative alla capacità di ottenere profitti dalle nuove linee di business (18%) e di trovare il modo di monetizzare i dati dei clienti (15%).

La ricerca ha approfondito in particolare un aspetto già molto maturo nel settore manifatturiero: l’utilizzo di macchine connesse. E’ emerso che il 33% dei costruttori di macchine industriali ricevono già dati in telemetria dagli ambienti di fabbrica dei loro clienti, ed il 56% sta pianificando di fare altrettanto. Solo il 6% dei costruttori di macchine non ha in piano di implementare questo tipo di applicazioni. Il modello “machine-as-a-service” per le apparecchiature connesse alla rete a livello di impianto è valutato molto positivamente. Il 48% degli interpellati ritiene di essere molto interessato ad attuare un modello simile ed il 36% è piuttosto interessato: il 4% ha dichiarato che sta già sperimentando questo nuovo approccio a consumo.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Analisi
Social
Video
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati