DIGITAL TRANSFORMATION

Fuggetta: “Nuovi paradigmi per la trasformazione del nostro Paese”

Spingere lo sviluppo di nuove imprese, incentivare i processi di innovazione e di partnership università-impresa, sostenere i processi di ricerca di base e di formazione e sviluppo del capitale umano, promuovere un procurement pubblico moderno e aperto all’innovazione. Ecco i quattro capisaldi della rivoluzione. Parla Alfonso Fuggetta, Polimi ceo Cefriel

Pubblicato il 24 Nov 2015

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Il Paese deve affrontare diverse sfide complesse se vuole non solo superare le crisi degli ultimi anni, ma ripartire con passo deciso in un percorso continuo e sostenuto di crescita. L’innovazione diffusa Dobbiamo promuovere un’innovazione diffusa che si articoli su quattro capisaldi: sostenere lo sviluppo di nuove imprese. Ancora oggi, nonostante gli interventi effettuati, il nostro paese è meno attrezzato di altri nel sostegno alla creazione di nuove attività imprenditoriali. Promuovere la crescita dimensionale delle imprese esistenti, favorendo merge&acquisition e, in particolare, l’acquisizione delle startup.

Incentivare i processi di innovazione e di partnership università-impresa attraverso strumenti come il credito di imposta. Sostenere i processi di ricerca di base e di formazione e sviluppo del capitale umano.

Promuovere un procurement pubblico moderno e aperto all’innovazione. L’innovazione nelle amministrazioni pubbliche È necessario operare su due aree: Definire un progetto paese. Esso deve prevedere una chiara visione del ruolo delle PA, una ripartizione dei compiti tra centro e periferia, una articolazione moderna del rapporto tra pubblico e privato. Definire un modello di governance adeguato alle sfide. Esso deve articolarsi quanto meno su tra livelli: istituzionale e politico; tecnico e strategico; procurement e market analysis. I paradigmi emergenti: è necessario rileggere i processi e i modelli di relazione tra amministrazioni e tra soggetti privati alla luce dei moderni paradigmi emergenti: ecosistemi e ecosistemi digitali, modelli basati sulla coopetition, API economy (vedi quanto fatto nel progetto E015). Essi incidono non solo su questioni tecniche o su aspetti relativi al modello di business: in realtà, definiscono modelli e approcci innovativi di cooperazione che valorizzano e abilitano una società della conoscenza sempre più articolata, dinamica e al servizio dello sviluppo economico, culturale e sociale del nostro Paese.

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