Non è stato il cda tanto atteso di oggi a decidere sull’ingresso di Vivendi nel board di Telecom Italia. Si è invece deciso di affidare al cda che si terrà entro il 30 novembre ogni decisione sull’integrazione dell’ordine del giorno dell’assemblea degli azionisti di metà dicembre con la proposta di ampliare il board nominando quattro rappresentanti dell’azienda francese. I nomi scelti sono il ceo Arnaud de Puyfontaine, il cfo Hervé Philippe, il coo Stephane Rousell e l’indipendente Felicité Herzog. E’ possibile che in quella sede il Cda apra la discussione anche sulla lettera del comitato dei gestori che hanno espresso perplessità sull’ingresso “preoccupante” nel board, da parte di Vivendi, di quattro posti, di cui tre per propri manager operativi.
Anche Asati chiede che “si possa valutare e ponderare tutti gli interessi in gioco e, in primis, quelli di TI nel suo complesso, dedicando alla questione il tempo necessario”. L’associazione si augura che le richieste di Vivendi “siano disattese, essendo emerse valutazioni negative ad ampio spettro”.
Intanto con un comunicato Vivendi tiene a fare sapere che “la fiducia ai vertici non è mai stata messa in discussione” smentendo così i rumors che avrebbero voluto il presidente del colosso dei media francese, Vincent Bollorè, in pressing sul ceo di Generali, Marco Greco, e sull’ex dg della Rai, Luigi Gubitosi, per sostituire Marco Patuano
Secondo gli analisti di Equita, l’invito del Comitato dei Gestori “a una presa di posizione relativamente alla richiesta di Vivendi di integrare il board da 13 a 17 membri, di cui 4 di sua nomina” lamentando “correttamente, la diluizione del peso dei membri del Cda indipendenti nominati dal mercato, l’eventuale presenza di 4 membri con posizioni apicali in Vivendi svincolati dall’obbligo di concorrenza, il numero assoluto di ben 17 membri” rende più incerto l’esito della prossima assemblea del 15 dicembre, a cui farà poi seguito due giorni più tardi l’assise degli azionisti di risparmio. “La prospettiva che la prossima assemblea sia più incerta nell’esito rende leggermente più appetibile il diritto di voto di Telecom, impone a Vivendi la riflessione sull’opportunità di incrementare ulteriormente la sua quota di controllo e potenzialmente rende lievemente più incerta la conversione delle azioni di risparmio”, concludono gli analisti.
E’ poi stata fissata per lunedì 23 novembre, alle 20:30, l’audizione informale dei vertici Telecom di fronte alle Commissioni Industria, Commercio e Turismo e Lavori Pubblici e Comunicazioni del Senato, che avrà per oggetto i nuovi assetti societari dell’azienda. A chiedere le audizioni sulla vicenda Telecom era stata la senatrice del Pd Linda Lanzillotta e il presidente Massimo Mucchetti (Pd).