Una storia di cui prendere nota. Eurofidi, azienda torinese di medio-piccole dimensioni, passa al cloud per guadagnarci in agilità operativa e conto economico, e porta subito a casa un beneficio da 50mila euro partendo solo dalla posta elettronica: altre opportunità arriveranno più avanti.
A fare la differenza è la vendita del surplus di licenze software che genera risorse per il futuro: da quando il giudice europeo ha stabilito che le licenze d’uso a tempo indeterminato sono la stessa cosa di una compravendita, i titolari di queste licenze hanno il diritto di rivenderle.
Entra in scena ReLicense, azienda tedesca attiva anche in Italia nella compravendita di licenze software di seconda mano, che ha permesso a Eurofidi di monetizzare il suo surplus di licenze software, ricavando in modo semplice ed immediato nuove risorse da destinare alla crescita aziendale.
In particolare, ReLicense ha acquistato da Eurofidi un consistente numero di licenze di Microsoft a volume, divenute ridondanti dopo la migrazione verso il cloud. L’operazione ha portato all’azienda un beneficio economico di 50mila euro.
L’opportunità è nata a seguito della scelta di Eurofidi, società operativa su garanzie bancarie, fideiussioni, fonti di finanziamento alle imprese e partner strategico del Fondo Centrale di Garanzia (FCG) di ridisegnare il proprio modello IT, migrando totalmente verso il cloud computing. A metà del 2016 verrà spento il datacenter e verrà ultimato il passaggio da un tradizionale modello di insourcing a un totale outsourcing. Nello specifico, il passaggio nel cloud della posta elettronica ha generato un surplus significativo di licenze di Microsoft Office, ed altre a seguito della migrazione a Microsoft Office 365.
«Dopo un primo contatto con ReLicense – dice Claudio Abad, CTO di Eurofidi – avvenuto nel corso di un evento, la condizione in cui ci siamo trovati ci ha spinto a chiedere loro una consulenza in merito alla possibilità di acquisire licenze software non più necessarie. Fatte le opportune verifiche, ReLicense ci ha presentato un’offerta assolutamente interessante, che abbiamo accettato con piacere. Il processo in sé è stato molto lineare, tanto che la parte più complicata è stata la burocrazia interna, dal momento che non avevamo mai trattato una vendita di licenze».
Eurofidi dopo questa prima operazione ha pianificato ulteriori dismissioni di licenze software, da completarsi una volta spento il datacenter. Queste riguarderanno software quali Microsoft Exchange Server, Microsoft Sharepoint, Microsoft Windows Datacenter Edition, Microsoft Project Server e Microsoft SQL Server Enterprise.
La compravendita di licenze software usate è già una solida realtà in molti paesi europei. Nel luglio 2012, una sentenza della Corte Europea di Giustizia ne ha sancito ufficialmente l’assoluta legalità, dando ulteriore spinta ad un business per adesso di piccole dimensioni, al momento concentrato principalmente in Europa. I mercati da cui questa pratica è partita sono quelli di Germania e Svizzera, per poi estendersi gradualmente agli altri paesi d’Europa, supportata man mano da sentenze legali favorevoli, che hanno equiparato le licenze software agli altri asset aziendali, con la possibilità quindi di iscriverle a bilancio e di trasferirle ad altre realtà.