Per l’Italia è il momento di premere sull’acceleratore digitale. I dati di mercato ci dicono che le imprese stanno ricominciando a investire in ICT e in particolare sulle tecnologie che promettono di più in termini di innovazione di modelli di business e operativi quali il cloud, l’Internet of Things e la connettività che consente di collegare cose, dati, processi, persone in modo nuovo.
Per la PA la trasformazione digitale è una opportunità senza precedenti: nostri studi hanno calcolato che i guadagni di produttività, la generazione di nuovi posti di lavoro, il miglioramento della qualità e dei servizi che si ottengono abbracciando questo cambiamento possano avere un valore economico pari a 110 miliardi di euro nei prossimi 10 anni. È necessario che non vi siano battute d’arresto: è necessario affrontare il futuro con gli strumenti adeguati e con le competenze adeguate – fattore quest’ultimo di fondamentale importanza per fare in modo che l’innovazione sia messa a sistema nel nostro Paese.
In questo senso, chiediamo alla PA di farsi sempre più connettore, facilitatore e promotore delle opportunità del digitale, continuando a muoversi con decisione nella direzione dello sviluppo infrastrutturale, del sostegno alla ricerca e all’imprenditorialità innovativa e nel supporto alla digitalizzazione di quei settori che rappresentano le nostre eccellenze, quali il manifatturiero e l’agroalimentare.