Con l’ok del Senato alla fiducia sulla legge di Stabilità, che ha recepito il maxiemendamento nel quale era contenuto anche il canone Rai “spalmato” in 10 rate sulla bolletta elettrica, il provvedimento ha compiuto un nuovo passo verso l’ufficializzazione.
Entro 45 giorni dall’entrata in vigore della Legge di Stabilità 2016, il Ministero dello sviluppo economico, di concerto con il ministero dell’Economia e Finanze, sentita l’Autorità energia elettrica, il gas ed il sistema idrico, dovrà emanare un apposito decreto contenente i termini e le modalità per il riversamento all’Erario e per le conseguenze di eventuali ritardi.
Il canone Rai scenderà, a decorrere dal 2016, da 113 a 100 euro annuali: i cittadini pagheranno attraverso la bolletta elettrica in 10 rate che saranno addebitate direttamente in fattura, con una scadenza del pagamento successiva al termine delle rate. L’importo verrà indicato all’interno della fattura e non sarà imponibile ai fini fiscali. Le somme riscosse dovranno essere versate all’erario entro il venti del mese successivo alla riscossione, mentre l’intero canone dovrà esser stato riscosso e riversato entro il 20 dicembre. Per rispettare i tempi tecnici necessari all’adeguamento dei sistemi di fatturazione, inoltre, nella prima fattura successiva al 1° luglio 2016 saranno cumulativamente addebitate tutte le rate scadute.
Il provvedimento prevede anche le sanzioni per chi non pagherà: con multe variabili da due a sei volte l’importo del canone, quindi dai 200 ai 600 euro.
La detenzione e l’utilizzo di un televisore verranno “presunte” nel caso in cui il contribuente possieda un’utenza elettrica, e il canone è dovuto una sola volta, a prescindere da quante tv si possiedano, “nei luoghi adibiti a propria residenza o dimora dallo stesso soggetto e dai soggetti appartenenti alla stessa famiglia anagrafica”.
Chi non possiede una Tv dovrà inviare una certificazione all’Agenzia delle entrate, che metterà a disposizione delle imprese elettriche l’elenco dei soggetti esenti.
Il maxiemendamento approvato dal Senato prevede inoltre che per tra il 2016 e il 2018 le maggiori entrate provenienti dal versamento del Canone verranno riservate all’Erario allo scopo di ampliare la soglia reddituale minima di esenzione a 8mila euro, “ai fini dell’esenzione dal pagamento del canone di abbonamento televisivo in favore dei soggetti di età pari o superiore a 75 anni, nonché al Fondo per la riduzione della pressione fiscale”.