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Abolizione roaming, l’Ue accelera: al via la consultazione pubblica

L’Ue vuole quanto prima definire gli aspetti tecnici del provvedimento, come il concetto di “uso equo” e la sostenibilità economica dell’eliminazione delle tariffe aggiuntive. I regolatori del Berec: “Pronti ad assolvere agli obblighi”

Pubblicato il 26 Nov 2015

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Dopo la pubblicazione del regolamento che elenca le regole per eliminare i costi aggiuntivi del roaming, la Commissione Ue ha lanciato oggi una consultazione pubblica sulla definizione degli aspetti tecnici per rendere effettiva la misura a metà giugno 2017.

Tra i temi al centro delle discussioni rientra la revisione dei prezzi all’ingrosso che gli operatori pagano tra loro per fornirsi i servizi in roaming. Resta poi da definire effettivamente cosa si intenda per “uso equo”, concetto che dovrebbe servire per evitare gli abusi, come ad esempio l’acquisto di una sim a basso costo in Lettonia poi usate a tempo pieno in Italia, e garantire un effettivo uso all’estero “come a casa”.

I regolatori europei del Berec hanno dato la loro disponibilità ad assistere la Commissione Ue in questa fase delicata, dicendosi “pronti ad assolvere agli obblighi”. Sarà l’Ue a verificare la sostenibilità dell’abolizione del roaming, facendo una valutazione del mercato all’ingrosso del roaming. Inoltre, sempre gli organi comunitari redigeranno le linee guida per i regolatori nazionali così da garantire la supervisione, l’applicazione e la trasparenza delle misure a tutela dell’internet aperto e della neutralità della rete. Quest’ultime sono attese per agosto 2016.

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