Controlli anti-terrorismo anche su chat e Playstation. L’annuncio del ministro della Giustizia, Andrea Orlando, al termine di un vertice in via Arenula convocato per individuare novità per la prevenzione e il contrasto del terrorismo il vista del giubileo, annuncia le nuove misure.
Occorrono, ha spiegato Orlando, più strumenti per “intercettare alla luce delle nuove tecnologie”, “rafforzare la capacità di capire, con più traduttori” e “maggiore cooperazione tra le Procure con il supporto dell’informatica”. La rete, ha ricordato, “offre numerose opportunità di comunicazione, nelle indagini antiterrorismo è stato segnalato anche l’uso delle playstation, per questo ogni forma di messaggio va monitorata con nuovi strumenti”. Aperto anche il fronte die videogiochi, pure c
Non ci sono prove che i terroristi utilizzino o abbiano utilizzato le PlayStation per comunicare, tanto che riguardo la pianificazione della tragedia di Parigi su PlayStation, si è apertamente parlato di “bufale”. Ma non c’è nemmeno la sicurezza che uno scenario del genere non sia verosimile, viste le ampie possibilità comunicative offerte dai videogame attuali, e non solo su PlayStation. Lo sa anche Sony, che in merito ha risposto pubblicamente al premier belga dopo gli attentati di Parigi.
Negli giorni successivi agli attentati di Parigi, Sony aveva risposto pubblicamente al premier belga Jan Jambon, che aveva dichiarato come PlayStation fosse un veicolo dal monitoraggio difficile. L’azienda di fatto ammette che il sistema può essere “abusato” da malintenzionati, ma dichiara anche di incoraggiare gli utenti e le aziende di videogame a segnalare comportamenti sospetti, che poi Sony segnala alle autorità competenti.