M2M BAROMETER

Vodafone, parla italiano la rivoluzione Internet of Things

Studio M2M Barometer 2015: il 38% delle imprese clienti della telco ha già adottato soluzioni machine-to-machine contro la media internazionale del 27%. La rivoluzione delle connected car, uno dei pilastri della strategia del gruppo, parte da Varese con Vodafone Automotive. Erik Brenneis: “L’IoT rappresenta nell’83% dei casi il perno per creare vantaggio competitivo”

Pubblicato il 02 Dic 2015

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È proprio vero: l’Internet of Things è una grande opportunità per le imprese italiane. Secondo lo studio “M2M Barometer 2015”, con cui ogni anno Vodafone monitora il mercato globale delle comunicazioni machine-to-machine, il 38% delle aziende clienti tricolore ha già impiegato tecnologie M2M, contro una media internazionale del 27%.

Potrebbe forse suonare esagerato dire che questa rivoluzione addirittura parla italiano, ma basta ascoltare Erik Brenneis, machine-to-machine director del gruppo Vodafone (responsabile quindi delle operazioni IoT a livello globale) per capire qual è il nostro peso non solo nell’adozione, ma anche nella realizzazione delle tecnologie in questo settore: da agosto 2014, quando Vodafone ha acquisito la varesina Cobra, specializzata in sistemi di comunicazione dedicati all’automotive, la Lombardia è infatti diventata il fulcro delle iniziative mondiali a sfondo M2M, e di conseguenza Brenneis, che è di nazionalità tedesca, ha cominciato a studiare italiano. Ed è in italiano che ieri pomeriggio il manager ha presentato i dati dello “M2M Barometer 2015”, fotografando (il campione 2015 ha raccolto 650 imprese in tutto il mondo) l’andamento di un fenomeno che non ha più a che fare con la prospettiva futura: si configura piuttosto come un mercato già oggi in pieno fermento.

“Tra i nostri clienti, più del 25% (+12% rispetto al 2013, anno della prima rilevazione, ndr) dispone già di almeno una soluzione M2M”, ha detto Brenneis ”e per molti rispondenti l’IoT non solo rappresenta una priorità per il business, ma anche, nell’83% dei casi, la base per la creazione di vantaggio competitivo”. Di conseguenza i progetti in questa direzione crescono senza sosta: l’indagine realizzata da Circle Research evidenzia che gli early adopters stanno ulteriormente aumentando gli investimenti e l’81% utilizza le tecnologie M2M più dell’anno scorso. In termini di adozione delle soluzioni, tra i settori più dinamici ci sono l’automotive (17%) e il retail (16%, con un aumento della penetrazione dell’88% anno su anno). Crescono pure il settore della sanità (+47%), dove le tecnologie M2M sono utilizzate per le applicazioni necessarie al controllo a distanza dei pazienti e alla gestione delle cartelle cliniche, e quello dei servizi pubblici (+32%), trainato dall’espansione dei sistemi smart metering.

L’Europa si contraddistingue per il tasso di crescita più elevato, mentre in Asia si registra la penetrazione più spinta, al 38%. Gli Usa invece sono la regione che meglio ha saputo monetizzare le soluzioni, visto che il Roi arriva nel 41% dei casi dopo soli sei mesi.

“La nostra divisione tre anni fa contava solo sette milioni di connessioni M2M”, ha continuato Brenneis, “mentre nel 2015 abbiamo raggiunto i 33 milioni, con ricavi che crescono del 20% ogni anno. La strategia di Vodafone si fonda su tre pilastri: innanzitutto vogliamo sfruttare l’estensione internazionale del network per proporre le soluzioni di connettività a qualsiasi tipo di cliente. Puntiamo poi a diventare in qualità di Vodafone Automotive (il brand nato con l’acquisizione di Cobra, ndr) il leader globale nella fornitura di hardware, software e servizi operativi per le connected car: siamo l’unica impresa al mondo che ha il controllo di tutte le parti della catena del valore sul settore, e questo ci pone in una posizione privilegiata anche sul fronte della sicurezza IT dei vari sistemi chiamati in causa. Vogliamo infine potenziare le attività in ambito medicale, parlando del quale possiamo dire che oggi già 300 mila pazienti usano le nostre tecnologie”.

Ma come si diceva all’inizio, il presente conta già più del futuro: Manlio Costantini, direttore divisione Enterprise di Vodafone Italia, ha sottolineato che la declinazione sul piano consumer di queste applicazioni è una realtà che, specialmente nella Penisola (dove gli oggetti connessi dal gruppo crescono del 76%), è tangibile nella realtà di tutti i giorni. Dalle soluzioni smart home di GuardaCasa Beghelli al car (e scooter) sharing di Enjoy, passando per prodotti innovativi come la Wi-Bike di Piaggio o Kippy, un localizzatore Gps per cani e gatti, fino alle soluzioni di connettività per i distributori automatici, le partnership di Vodafone in ambito IOT sono sempre più numerose. Se proprio si vuole dare uno sguardo al domani, bisogna inevitabilmente citare la Narrowband IOT, lo standard su cui si svilupperà la comunicazione M2M quando la sua estensione richiederà più efficienza in termini di banda e specialmente di consumo energetico, e il 5G, che grazie alla bassissima latenza abiliterà nuove funzioni di controllo e connettività tra gli oggetti. Gli ambiti di elezione? Smart manufacturing e soprattutto self driving car.

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