L’e-commerce effettuato direttamente con le aziende manifatturiere produttrici è promosso dai consumatori, anche se avrebbe margini di sviluppo ancora grandi. E’ quanto emerge dal Jda Manufacturing Pulse Report, che ha coinvolto 6.146 acquirenti online nel Regno Unito, in Germania, Francia e Svezia. Il 42% degli intervistati negli ultimi 12 mesi ha fatto acquisti direttamente da un’azienda manifatturiera. Il 43%, però, non lo farebbe di nuovo, a causa della mancanza di opzioni di consegna e di ritiro, e un ulteriore 43% si è detto “frustrato” per l’esaurimento degli articoli desiderati. Nonostante tutto, però, il 40% degli intervistati ha dichiarato una migliore esperienza di acquisto con le aziende manifatturiere, piuttosto che con aziende di altri settori.
In merito alle abitudini di acquisto, quasi un terzo (30%) ha dichiarato di avere recentemente comprato diversi articoli direttamente da un produttore rispetto a cinque anni fa. Dalla ricerca è inoltre emerso che i consumatori europei utilizzano vari canali per il proprio shopping. Tra coloro che hanno acquistato direttamente da un produttore negli ultimi 12 mesi, il 68% si è recato presso un punto vendita, mentre il 53% ha scelto la modalità online. Nonostante molte aziende siano presenti sul web, questo dato dimostra che poche realtà offrono ai consumatori la possibilità di acquistare i prodotti attraverso i propri siti internet.
“L’enorme diffusione del commercio omnicanale inizia ad avere un impatto significativo anche sul settore manifatturiero. Quando si tratta di vendere direttamente ai clienti, i produttori di beni di consumo si trovano ad affrontare un aspetto cruciale. Molti hanno attivato un canale di vendita diretta, trovando però questa iniziativa poco redditizia – sottolinea Hans Georg Kaltenbrunner, vp Manufacturing industry strategy Emea di Jda – . La domanda a cui deve rispondere ora la maggior parte delle aziende è come rendere profittevole il proprio canale online. Il settore retail ha fronteggiato le medesime sfide. Le supply chain manifatturiere devono essere trasformate per gestire un maggior numero di centri di evasione e singoli prelievi per gli ordini dei clienti, offrendo allo stesso tempo scelta e praticità. Dati i costi elevati per l’evasione degli ordini, le aziende del settore devono tutelarsi da qualsiasi tipo di impatto sui propri profitti”.
Quanto alla tipologia di prodotti acquistati, poco meno della metà (46%) dei consumatori europei online ha scelto arredi per la casa, seguiti da abbigliamento o calzature (35%) e apparecchiature elettriche (33%).
“Per soddisfare la domanda dei moderni consumatori digitali, le aziende manifatturiere hanno bisogno di una supply chain digitale – prosegue Kaltenbrunner -. Capacità digitali nella pianificazione, nella produzione e nell’evasione consentiranno di configurare le supply chain fisiche in modo da supportare i canali tradizionali e diretti dei produttori. Se le aziende del settore non considerano il canale diretto o adottano solo un approccio frammentario, questo si rivelerà poco remunerativo e potrebbe danneggiare la reputazione del brand. Coloro che investono nel canale diretto, supportandolo con le capacità necessarie di pianificazione ed esecuzione della supply chain, hanno l’opportunità di migliorare la propria profittabilità e creare esperienze positive per i clienti”.