La partita dell’assemblea Telecom prevista per il 15 dicembre, che dovrà valutare la conversione delle azioni di risparmio in ordinarie e la nomina dei 4 rappresentanti del primo socio Vivendi (20,1%), è già entrata nel vivo.
Mentre il gruppo francese sta mettendo in preventivo una bocciatura della proposta di ampliamento delle poltrone, che potrebbe spingere Bolloré a chiedere un rinnovo anticipato della riunione del board alla prima occasione utile, Xavier Niel si sta muovendo in prima persona, ma a quanto sembra dietro le quinte.
Secondo IlSole24Ore, Niel starebbe spingendo per rafforzare il fronte del no all’ipotesi avanzata da Vivendi e la scorsa settimana avrebbe incontrato il presidente di Cassa Depositi e Prestiti e del Fondo Strategico Italiano Claudio Costamagna. Un attore non certo secondario, visto che proprio Cdp tramite l’Fsi controlla il 46,8% di Metroweb e quindi di un soggetto interessato da vicino a capire cosa succederà nel risiko all’interno di Telecom.
Inoltre, Costamagna avrebbe anche presentato il patron di Iliad, affacciatosi a fine ottobre nel capitale dell’incumbent con un 15,14% in posizioni lunghe, al presidente del Consiglio Matteo Renzi. Quest’ultima indiscrezione non trova riscontri ufficiali o ufficiosi, ma se confermata farebbe capire la decisione di Niel, tutt’altro che deciso a mollare la presa.
Naturalmente anche in Francia il caso Telecom Italia viene seguito da vicino. Proprio da Oltralpe nei giorni scorsi è arrivata la precisazione di Orange (nuovo nome di France Telecom), che ha smentito “discussioni in corso e progetti di fusione” con la telco italiana.