IL CASO

Samsung, nove manager indagati per insider trading

L’accusa è di aver utilizzato informazioni riservate e rastrellato azioni di Cheil Industries prima della fusione con C&T: sfruttata una posizione informativa privilegiata

Pubblicato il 04 Dic 2015

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Samsung finisce nel mirino delle autorità sud-coreane. Sotto accusa 9 top manager, sospettati di aver sfruttato informazioni riservate interne all’azienda per comprare tra i 40 e i 50 miliardi di won, circa 30-40 milioni di euro, di azioni in Cheil Industries.

Nel settembre scorso quest’ultima si è fusa, tramite un’operazione da 7 miliardi di euro, con Samsung C&T, la parte del gruppo che detiene una quota importante di Samsung Electronics. Secondo le autorità di controllo della Corea del Sud tra aprile e maggio i manager sotto accusa avrebbero utilizzato le news in proprio possesso per rastrellare azioni in vista della futura acquisizione, mettendo dunque in atto un’attività di insider trading.

L’annuncio della fusione, lo scorso 26 maggio, aveva fatto impennare le azioni di Cheil Industries. L’hedge fund Usa Elliot che possedeva una quota del 7,1% di Samsung C&T aveva anche contestato la validità dell’operazione, cercando di bloccarla agendo per vie legali ma senza ottenere successo.

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