IL LIBRO

Scuola e lavoro, solo l’innovazione “allena” al futuro

Il libro di Stefano Maria Cianciotta e Pietro Paganini analizza le trasformazioni del mercato e si pone l’obiettivo di ipotizzare le competenze più utili oggi e per il futuro. Solo un sistema dell’istruzione “smart”, è la tesi, stimolerà curiosità, creatività e intraprendenza

Pubblicato il 09 Dic 2015

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E’ urgente ripensare i modelli didattici e formativi in funzione delle profonde trasformazioni del mercato del lavoro. Per questo motivo non esiste ancora una risposta alla domanda “Che lavoro faranno i nostri figli?”, ma per avvicinarsi a capire cosa succederà sarà prioritario capire “come sarà la Scuola del futuro”. E’ la tesi di fondo del volume “Allenarsi per il Futuro. Idee e strumenti per il lavoro che verrà”, edito da Rubbettino e scritto a quattro mani da Stefano Maria Cianciotta, editorialista e opinionista economico, e da Pietro Paganini, esperto di innovazione e sviluppo economico, professore alla Jon Cabot University oltre che presidente di Competere.eu.

Nelle sue cinque sezioni il libro prova a individuare le occupazioni di domani, ma soprattutto punta a offrire un’analisi attenta ed efficace delle radicali trasformazioni del mercato del lavoro, ipotizzando le competenze di oggi e di domani, ma che la scuola non sembra ancora aver colto, né tanto meno essere in grado di fornire. Per riuscirci, sostengono gli autori, dovranno cambiare i modelli didattici e pedagogici, “troppo obsoleti rispetto alle richieste stringenti del mercato”.

Curiosità, creatività e intraprendenza sono secondo la tesi del libro le tre principali attitudini attorno alle quali deve essere strutturata l’attività di insegnamento, “in un contesto nel quale il sapere è facilmente accessibile e condivisibile attraverso la rete e le tecnologie”.

La scuola, insomma, deve necessariamente cambiare e diventare smart Devono cambiare le classi – quelle di oggi, frontali, sono obsolete – che devono aprirsi e trasformarsi in laboratori di sperimentazione e collaborazione. Anche il ruolo dell’insegnante deve essere ripensato: da tramite attraverso il quale apprendere a coordinatore a quello di guida e motivatore.

La scuola non può più essere un’istituzione separata dal resto della società, ed in particolare dal mercato del lavoro – sostengono Cianciotta e Paganini – ma oggi più che mai deve essere integrata come spazio dove allenare costantemente curiosità, creatività e intraprendenza, oltre che apprendere nuove conoscenze ed esperienze.

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