Orlando: “Nel 2016 il processo penale sarà digitale”

L’annuncio del ministro della Giustizia: “E’ obiettivo prioritario. Il progetto sarà finanziato con fondi europei”. Nel 2015 investimenti in innovazione più che raddoppiati: sul piatto 148 milioni. Con il processo civile telematico notifiche più rapide e risparmi per 130 milioni

Pubblicato il 10 Dic 2015

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“Il processo penale è l’obiettivo prioritario che cominceremo ad aggredire dal prossimo anno”. Così il ministro della Giustizia Andrea Orlando a durante la presentazione della control room di Roma da cui vengono monitorate 7 sale server, i server distrettuali e i servizi informatici, con verifiche costanti dei sistemi di sicurezza e il coordinamento dei servizi di assistenza. “Lo faremo anche sulla base di risorse ottenute dai fondi comunitari cui il ministero della Giustizia attinge per la prima volta e li useremo per questa innovazione”. Al processo civile telematico “la direzione generale informatica ha già dato un supporto importante. Il livello attuale di informattizazione è una eccellenza, ma potra diventare una norma del sistema “, ha aggiunto.

Gli investimenti per la digitalizzazione della giustizia sono più che raddoppiati in un anno, passando dai 68,8 milioni di euro del 2014 ai 148 milioni del 2015, grazie anche all’utilizzo, per la prima volta, di fondi europei, ha pii fatto sapere il ministro.

La sala di controllo sarà al servizio di 1.090 uffici giudiziari supportati, 960mila utenti esterni, quasi 77mila interni, con la gestione di 6.841 caselle Pec e 83mila caselle e-mail ordinarie. Sono oltre 34 milioni i messaggi Pec inviati e ricevuti nell’ultimo anno, con 21 milioni e mezzo di atti giudiziari gestiti e archiviati dai sistemi civili e oltre 6 milioni di accessi giornalieri dall’esterno.

L’investimento sulla digitalizzazione prevede a questo punto il potenziamento delle sale server, l’acquisto di 30mila pc, con un indice di ricambio tra il 70 e l’80%, 5.200 portatili, una nuova sala intercettazioni a Milano e infrastrutture tecnologiche per i maxiprocessi.

Il ministro ha inoltre sottolineato il successo del processo civile telematico: nel 2015 sono stati 50mila in media al mese i depositi di atti da parte di soggetti esterni e 300mila da parte dei magistrati: le comunicazioni telematiche nel 2015 sono state circa un milione e 200mila al mese, le notificazioni sono state più rapide e più certe (dal 1 novembre 2014 al 31 ottobre 2015 in totale sono 17,6 mln quelle consegnate sia in ambito civile che penale), ed è partito anche il processo su tablet e smartphone. Con le notifiche telematiche il risparmio complessivo è stato pari a 130 milioni di euro (dal 2013 all’ottobre 2015) e ridotti i tempi di emissione dei decreti ingiuntivi (5% su scala nazionale con picchi tra il 25 e il 45% in distretti quali Roma, Milano, Salerno, Trieste e Napoli).

“Si tratta – ha rilevato Orlando – di un quadro imponente con cui il servizio giustizia si pone all’avanguardia per l’innovazione tecnologica nella Pubblica amministrazione e non mi risulta che nel resto d’Europa si sia realizzato un investimento così massiccio. Questo ci permetterà presto di procedere anche con il processo telematico nel settore penale. Abbiamo trasferito la Giustizia da soggetto debole a fattore trainante della macchina pubblica ed è il miglior contributo alla competitività del Paese riducendo anche le distanze territoriali”.

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