LAVORO

Call center, stop a contratti solidarietà: a rischio 5mila addetti Almaviva

L’Inps ha deciso il blocco dopo aver provveduto alla variazione di classificazione aziendale della società dal settore industria al terziario. Interessati i siti di Palermo e Catania. Nei prossimi giorni l’incontro con i sindacati

Pubblicato il 16 Dic 2015

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E’ allarme licenziamenti al call center Almaviva, dopo che ieri l’Inps in una nota ha comunicato lo stop – a partire già da dicembre – ai contratti di solidarietà, che tra Palermo e Catania interessano circa 5 mila lavoratori. L’istituto previdenziale ha comunicato che, a seguito di accertamenti ispettivi, ha provveduto alla variazione di classificazione aziendale di Almaviva dal settore industria al settore terziario, “corrispondente alla effettiva natura dell’attività svolta nell’ambito dei servizi”. La decisione è stata presa nell’ambito del processo di unificazione di inquadramento aziendale nel settore dei call center che Inps sta portando avanti.

Alla luce di questa variazione, non sussiste piàil diritto al contratto di solidarietà, usato in questi anni come antidoto ai licenziamenti. Una doccia fredda per i lavoratori del più grande call center siciliano, che adesso temono l’arrivo delle lettere di licenziamento. “E’ una situazione gravissima – commentano Simone Di Trapani, segretario provinciale di Sel Palermo, ed Erasmo Palazzotto, deputato di Sinistra Italiana – che rischia di sfociare nel licenziamento di gran parte degli operatori del call center”. Nell’isola quello dei call center è il primo settore produttivo, che dà lavoro a oltre 20 mila persone, 10 mila nella sola Palermo”.

Stando a quanto risulta a CorCom nei prossimi giorni inizireanno gli incontri tra Almaviva e i sindacati per trovare soluzioni.

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