LA RIUNIONE

Telecom, de Puyfontaine: “Cambiamenti nel cda non in agenda”

Il ceo di Vivendi al termine del cda: “Tema non assolutamente in discussione. Entusiasti di questo consiglio di amministrazione”. Riflettori sul piano industriale

Pubblicato il 16 Dic 2015

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“Non è un tema in agenda. Non è assolutamente in discussione”. Lo ha detto Arnaud de Puyfontaine, ceo di Vivendi, a margine della sua prima partecipazione a un cda di Telecom Italia, rispondendo a chi gli chiedeva se si aspettasse nuovi cambiamenti nella composizione del cda nel breve termine. “I cambiamenti li abbiamo già fatti ieri”, ha aggiunto sorridendo, alludendo all’ingresso nel cda dei rappresentanti di Vivendi, che detiene circa il 20% del capitale societario.

“Siamo entusiasti di far parte di questo consiglio di amministrazione e di portare il nostro contributo di lungo termine che è stato il nostro obiettivo fin dall’inizio”, ha poi sottolineato il manager.

Nessun cambiamento nel cda dunque. E al momento nessuna dimissione in vista per fare spazio ai quattro membri di Vivendi: “Sono in cda, sono un consigliere di Telecom, nessuno mi ha chiesto nulla” ha detto Laura Cioli, Ad di Rcs, a margine dell’assemblea degli azionisti del gruppo editoriale.

“Sono molto contento di essere qui – ha ribadito il ceo di Vivendi -, abbiamo avuto una grande e molto fruttuosa giornata, Vivendi è in Telecom per il lungo termine”, ha aggiunto l’ad della società francese che è il primo azionista di Telecom con il 20,53%. “Gli altri consiglieri ci hanno dato il benvenuto; grazie al presidente Giuseppe Recchi – ha proseguito – abbiamo avuto un interessante dibattito nel cda: è stata una giornata lunga, proficua e ho grandi aspettative per il futuro”.

Sulla dicussione su un eventuale piano strategico ha chiarito: “Abbiamo discusso di molte cose diverse ma non spetta a me parlarne, mi attengo al mio ruolo”, di sicuro, ha risposto de Puyfontaine, “è stata una giornata interessante”.

La riunione è durata oltre sette ore e si è discusso del piano industriale. In serata sarà comunicato l’esito dell’incontro.

Oggi è stato il primo cda a cui ha partecipato Vivendi. Oltre al ceo, il coo della media company Stephane Roussel, il direttore finanziario Hervé Philippe e la manager Felicité Herzog.

Sul tavolo il piano industriale e la situazione finanziaria, ma alla luce di quanto accaduto ieri in assemblea è molto probabile che la dicussione verterà anche su altri aspetti.

Ieri l’assemblea dei soci di Telecom ha detto sì all’allargamento del cda da 13 a 17 membri, così come richiesto da Vivendi che però non è riuscita a portare a casa lo svincolo del divieto di concorrenza per i consiglieri nominati. In pratica la bocciatura vuol dire che non passa l’autorizzazione per i suoi consiglieri nominati oggi al proseguimento delle proprie attività.

La bocciatura riguarda l’articolo 2390 del codice civile, ovvero il divieto di concorrenza, che prevede che “gli amministratori non possono assumere la qualità di soci illimitatamente responsabili in società concorrenti, né esercitare un’attività concorrente per conto proprio o di terzi, né essere amministratori o direttori generali in società concorrenti, salvo autorizzazione dell’assemblea”. L’autorizzazione non è stata concessa. E per tre dei quattro nominati ci sarà dunque l’obbligo di scegliere se assumere il ruolo in Telecom o mantenere quello in Vivendi (è esclusa Herzog poiché non ha un ruolo esecutivo in Vivendi). Per l’inosservanza di tale divieto, secondo il codice, l’amministratore può essere revocato dall’ufficio e risponde dei danni. Anche se la questione non è chiarissima e andrà esaminata dai legali.

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