“La più grossa multa mai comminata a un’impresa a titolo individuale”. Così l’Antitrust francese definisce la sanzione da 350 milioni decisa nei confronti di Orange, il primo operatore telefonico francese, per abuso di posizione dominante nel segmento della telefonia fissa e mobile per le imprese.
L’ex France Telecom, è stata condannata, nello specifico, per aver “abusivamente frenato lo sviluppo della concorrenza” in questo segmento “fin dagli anni 2000”. Orange aveva anticipato questa decisione, e previsto un accantonamento di 413 milioni nei suoi conti per fare fronte alla multa.
L’ammenda arriva in risposta alla denuncia presentata da due operatori rivali, tra cui Sfr che ora potrà rivolgersi al tribunale per chiedere un risarcimento danni.
Di Orange si era parlato negli ultimi mesi anche in relazione al mercato italiano, in merito a un eventuale interessamento della società francese a Telecom Italia, poi smentito: “Non c’è nessun inizio di discussione con Telecom Italia e nessun progetto di fusione”, aveva dichiarato un portavoce di Orange commentando le ripetute indiscrezioni su un interesse dell’operatore francese per Telecom. “Contrariamente ad alcuni rumors o indiscrezioni di stampa – aveva sottolineato – non c’è nessun inizio di discussione con Telecom Italia né alcun progetto di fusione, né direttamente né indirettamente”.
Un concetto che qualche giorno prima era stato evidenziato anche dall’Ad di Orange, Stéphane Richard, ai microfoni di “France Info”. “Non abbiamo nessun progetto, non abbiamo nessuna discussione di nessun tipo né con Telecom Italia né con un altro operatore tlc europeo né con il management di queste società né con i loro azionisti”, aveva sottolineato.