STRATEGIE

160 miliardi per la nuova Cdp: focus su reti, PA e imprese

Via libera al piano industriale 2016-2020. Infrastrutture al centro dell’azione. Il Fondo Strategico italiano si divide in tre: nel portafoglio di investimenti di lungo periodo le quote di Metroweb. In dotazione 2,5 miliardi

Pubblicato il 17 Dic 2015

Via libera al piano industriale di Cassa Depositi e Prestiti. Il cda lo ha approvato oggi all’unanimità, mettendo in campo “una forte azione di stimolo allo sviluppo dell’economia italiana secondo criteri di sostenibilità e logica di lungo periodo”.

L’intervento punta a supportare la crescita del Paese mettendo a disposizione risorse per 160 miliardi di euro in un arco temporale quinquennale. In aggiunta, anche grazie allo status di Istituto Nazionale di Promozione attribuito da Governo italiano e Ue, il Gruppo Cdp sarà in grado di attrarre oltre 100 miliardi di euro di ulteriori fondi, nazionali ed esteri, pubblici e privati.

Questa ulteriore dotazione sarà principalmente generata da tre fonti. L’accesso alle risorse messe a disposizione da Ue e Bei, anche nel quadro del piano Juncker. I co-finanziamenti con altri intermediari finanziari, incluse le altre ‘‘National Promotional Institution”.

L’attrazione di capitali di investitori istituzionali privati internazionali e italiani sotto forma d’interventi stabili. Il Piano prevede un’azione organica finalizzata a indirizzare la crescita dell’Italia su quattro aree di sviluppo chiave: supporto alle istituzioni governative e agli enti locali, potenziamento delle infrastrutture, sostegno alle imprese, sviluppo del patrimonio immobiliare. L’insieme di questi interventi sarà realizzato assicurando l’equilibrio economico-patrimoniale e un adeguato livello di redditività dell’Istituzione. Già a partire da gennaio 2016 il Gruppo Cdp avvierà profondi e complessi interventi nelle aree a maggior potenziale di sviluppo del Territorio italiano.

Government e PA. Il supporto agli enti pubblici avverrà mobilitando 15 miliardi di risorse (+ 22% rispetto a quanto fatto nel quinquennio precedente) e attraverso il rafforzamento della rete territoriale. Per contrastare i limiti posti dal Patto di Stabilità interno, Cdp da un lato confermerà il proprio ruolo di primo finanziatore degli enti, dall’altro svilupperà strumenti complementari
ai classici mutui, quali la valorizzazione degli asset immobiliari e delle partecipazioni nelle utilities e l’ottimizzazione della gestione e dell’utilizzo dei fondi strutturali Ue. Il Gruppo, infine, supporterà il rilancio della Cooperazione internazionale.

Infrastrutture. Il Piano promuove un ”cambio di passo” per colmare il gap che separa l’Italia dagli altri paesi europei, causato anche dai lunghi tempi di avvio e di realizzazione delle opere. A tal fine Cdp intende avere un ruolo proattivo attraverso un’attività di advisory e mobilitare risorse per 24 miliardi (+23% rispetto a quanto fatto nel quinquennio precedente) a supporto della realizzazione di reti (fisiche e digitali), di nodi infrastrutturali strategici (porti, aeroporti) e dell’ammodernamento delle infrastrutture esistenti, incentivando l’utilizzo del partenariato pubblico privato. Inoltre, sarà ampliato l’accesso al mercato dei capitali attraverso il credit enhancement per le grandi infrastrutture, l’avvio di nuovi strumenti, sia equity che debito, per lo sviluppo delle piccole infrastrutture e la partecipazione a fondi infrastrutturali nazionali e internazionali. Infine, un’attenzione particolare sarà posta alla tutela ambientale, anche attraverso investimenti nel waste-to-energy e in fondi che promuovano l’efficienza energetica.

Imprese. Il Piano mobilita 117 miliardi di euro (+ 73% rispetto a quanto fatto nel quinquennio precedente) e prevede un intervento a supporto di tutte le fasi del ciclo di vita delle imprese.

Venture Capital. Cdp consoliderà il proprio ruolo di primario operatore italiano di venture capital, favorendo la nascita di start-up, e potenzierà l’azione a sostegno dell’innovazione e dello sviluppo delle imprese. Sono previsti ulteriori investimenti in Fund of Funds Venture Capital promossi e gestiti dal Fondo Italiano d’Investimento ed investimenti «late-stage» venture capital tramite piattaforme con altri partner europei. E’ inoltre prevista l’adesione a piattaforme di co-finanziamento o di stimolo allo sviluppo della partnership pubblico/privata.

Il Fondo Strategico italiano si divide in tre. Il nuovo piano della controllante Cdp prevede infatti una suddivisione delle quote delle società in cui Fsi è già presente. Nel portafoglio degli investimenti di lungo periodo, quelli stabili della Cassa, vanno le quote in Metroweb, Ansaldo Energia, Sia e Saipem. In un secondo fondo, compartecipato anche dal Kuwait Investment Authority, andranno invece le partecipazioni destinate ad essere valorizzate e vendute, come Valvitalia, Rocco Forte Hotels, Kedrion, Inalca e Trevi Group. A questi si aggiungerà un fondo specifico per la crescita di aziende del settore privato, puntando ad intercettare quelle, ad esempio le familiari, ad alto potenziale di sviluppo. Possibile sbocco la quotazione.

“Abbiamo un’ottica di valorizzazione con l’obiettivo di portare più società possibili sul mercato” ha detto l’Ad Fabio Gallia nel corso della conferenza stampa. Per i due portafogli e il fondo per la crescita sono a disposizione risorse per circa 2,5 miliardi, secondo le slide della presentazione.

Innovazione e sviluppo. Verrà facilitato l’accesso al credito da parte delle Pmi attraverso strumenti di risk sharing con istituzioni
finanziarie italiane e internazionali e il supporto allo sviluppo di mercati alternativi (es. ABS, Credit funds). Verranno fornite provvista e finanza per imprese e progetti innovativi. Sarà offerto un supporto diretto allo sviluppo dimensionale delle filiere. Un ulteriore strumento operativo sarà rappresentato da un nuovo veicolo di investimento a supporto della crescita delle aziende di medio-grande dimensione attraverso growth capital.

Partecipazioni di rilevanza nazionale. Gli asset posseduti attualmente dal Fondo Strategico Italiano verranno riorganizzati tramite la costituzione di un portafoglio con focus sugli investimenti di rilevanza sistemica con orizzonte di lungo periodo.

Internazionalizzazione. Verrà rafforzato e ottimizzato il sostegno all’internazionalizzazione e all’export attraverso la creazione di un presidio unico, costituito presso SaceE, in cui saranno integrate tutte le attività del Gruppo dedicate al settore. Saranno inoltre previsti specifici interventi volti a massimizzare l’accesso da parte delle imprese, anche di medie dimensioni, all’offerta di prodotti finanziari/assicurativi del Gruppo.

Rilancio delle imprese. Il Gruppo interverrà anche nelle operazioni di ristrutturazione aziendale, rivestendo il ruolo di anchor investor nella c.d. ”società di turnaround”, che sarà controllata da investitori privati, con l’obiettivo di favorire il rilancio di imprese italiane che nonostante temporanei squilibri patrimoniali e/o finanziari siano caratterizzate da adeguate prospettive industriali e
di mercato.

Real Estate. Oltre all’attività di valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico, il Piano prevede che il Gruppo contribuisca allo sviluppo del mercato immobiliare italiano attraverso il ruolo di principale operatore del social and affordable housing e la realizzazione di processi di riqualificazione e sviluppo in aree strategiche per il Paese. L’azione riguarderà anche un settore chiave dell’economia qual è il turismo, attraverso la valorizzazione delle strutture recettive da realizzare con la creazione di un veicolo di investimento ad hoc. Complessivamente sono previste risorse per 3,8 miliardi di euro (+110% rispetto a quanto fatto nel quinquennio precedente).

Governance di Gruppo. In coerenza con questo Piano, Cdp rafforzerà la governance di Gruppo, arricchire le competenze interne (per allinearle ai nuovi ambiti operativi) e promuovere una maggiore presenza sul territorio sviluppando ulteriormente la rete territoriale di Gruppo.

Grandi novità per il Fondo Strategico di Cdp emergono dal nuovo piano industriale. Ad illustrarle è l’amministratore delegato di Cdp Fabio Gallia. “Ci sarà una rifocalizzazione del Fondo strategico” spiega il top manager. Il Fondo sarà diviso “in due ambiti: da un lato quello delle partecipazioni di rilevanza sistemica per il Paese come Metroweb, Saipem, Sia in cui terremo una quota e Ansaldo Energia”.

“Non ho mai visto un momento in cui sia
stato tanto interesse per l’Italia come questo, dobbiamo
sfruttare questo momento”. Lo dice il presidente di Cdp,
Claudio Costamagna, durante la presentazione del piano di Cassa
Depositi e Prestiti.
“Le riforme che sono state fatte – ha proseguito Costamagna
– sono apprezzate, l’Italia sta vivendo un momento nuovo e
sarebbe un peccato non approfittarne. Siamo investitori
pazienti e di lungo termine, ha aggiunto.

Dall’altro “le altre ottime aziende alcune quotate e altre da mettere sul mercato da gestire in un’ottica di valorizzazione”. Il futuro del Fondo “è la creazione di Fsi sgr nella quale Cassa spa avrà meno del 50% del capitale per catalizzare e per andare a prendere aziende e portarle sul mercato dei capitali”.

Metroweb e Telecom Italia stanno studiando un piano per portare la banda ultralarga in 250 comuni.

Lo ha confermato il presidente di Cdp, Claudio Costamagna.

“Telecom e Metroweb stanno lavorando a un piano industriale per vedere se ha senso lavorare insieme su una infrastruttura che riguarderà 250 comuni” ha detto, spiegando che “i riscontri sono molto positivi”.

“Ci siederemo al tavolo con Telecom per capire come lavorare insieme – ha aggiunto – questo potrebbe implicare interventi azionari e potrebbe non implicarli. Stiamo parlando anche con gli altri operatori e anche con Enel per le zone C e D. Questo è quello che sta succedendo”.

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