“La forbice fra l’Italia e gli altri Paesi si è aperto nel 2000, quando è entrato in campo Internet. Prima di allora eravamo considerati una best practice su molti fronti. È evidente che ci siamo paralizzati di fronte alla trasformazione. Ma ora possiamo recuperare. Negli ultimi sei mesi il quadro è cambiato completamente. Sono stati presentati i due piani Banda ultralarga e Crescita digitale, sul territorio operano oltre 5mila startup e si registrano decine di iniziative imprenditoriali a livello locale nonché da parte delle PA che si configurano già come best practice”. È ottimista sul futuro il presidente di Confindustria Digitale Elio Catania, intervenuto alla presentazione del rapporto Italia Connessa di Tim.
“L’intervento di Renzi a Venaria è la dimostrazione che il digitale sta salendo nell’agenda del governo. Insomma il Paese si è messo in movimento. Ma per arrivare al traguardo ci vuole il giusto mix di leadership ed execution”. Catania ha anche evidenziato il lavoro della “filiera”: “Ci siamo rimessi in gioco perché anche noi abbiamo commesso i nostri errori”. E auspica cambiamenti sostanziali sul fronte dei partenariati pubblico-privato: “Serve un modello nuovo, improntato all’efficienza e all’efficacia dei risultati”. Determinanti – ha detto il presidente di Confindustria Digitale – le iniziative a livello locale: “Bisognerebbe investire nella creazione di innovation hub dove le Pmi possano accedere per digitalizzarsi. Servirebbero una decina di centri distribuiti a livello regionale”.