Muro contro muro tra i sindacati sui 200 esuberi disposti nella divisione Information Technology. Secondo l’accordo firmato a settembre da Telecom, Fistel Cisl e Uilcom Uil per la gestione di 2.600 esuberi, le eccedenze dell’IT vanno gestite con la solidarietà, che sarà utilizzata da gennaio per la maggior parte dei dipendenti Telecom. Tuttavia, nella giornata di ieri si è resa evidente la spaccatura nel fronte sindacale, con la maggioranza delle Rsu, quasi tutte facenti capo alla Cgil, che ha bocciato la proposta dell’azienda per la divisione IT.
La Slc Cgil ha motivato la propria posizione chiedendo al Gruppo “un piano industriale, garanzie di sviluppo, certezze sul futuro, utilizzando poi tutti gli strumenti necessari” per gestire la situazione. La Cgil ha sottolineato la mancanza di segnali di apertura da parte di Telecom Italia, auspicando comunque “un ripensamento, considerando che il futuro assetto industriale dell’It è strategico”.
Su tutt’altra posizione Cisl e Uil. Secondo Giorgio Serao della segreteria nazionale Fistel Cisl, “la soluzione per l’IT è prevista nell’accordo raggiunto a settembre al ministero dello Sviluppo economico” e se la Cgil “fosse stata presente ai tavoli ministeriali avrebbe potuto far valere in quella sede un’eventuale soluzione diversa da quella a cui si è arrivati, frutto di una mediazione in sede governativa”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Salvo Ugliarolo, segretario della Uilcom Uil, secondo il quale “con l’accordo del 7 settembre si è raggiunta una sintesi complessiva per tutto il gruppo” e la posizione della Slc Cgil “rischia di spingere l’azienda a scegliere per l’It strade diverse da quelle previste dall’intesa”.
”Per Telecom Italia Information Technology è sbagliato non arrivare ad un accordo sugli esuberi – ha aggiunto Fabio Gozzo, segretario nazionale Uilcom -. Un’intesa permetterebbe di gestire i 200 esuberi dichiarati dall’azienda, “garantendo l’occupazione attraverso l’istituto biennale della solidarietà difensiva, eventualmente estendibile fino a tutto il 2018, nella misura massima del 6%”.
Il muro contro muro tra i sindacati si è fatto ancor più duro dopo che ieri il tribunale di Roma ha respinto il ricorso inoltrato dalla Slc Cgil successivamente agli accordi sottoscritti tra Telecom Italia, Uilcom Uil, Fistel Cisl e Ugl. Le parti principali di quelle intese, firmate al Mise a settembre, sono state approvate il 27 ottobre scorso dalla maggioranza dei lavoratori, ma con la contrarietà della Cgil.
L’intesa consente di gestire i 2.600 esuberi senza licenziamenti, principalmente tramite i contratti di solidarietà, che coinvolgeranno complessivamente circa 30.400 lavoratori di Telecom Italia prevedendo la riduzione verticale dell’orario di lavoro per un totale di 23 giorni all’anno (pari all’8,85% dell’orario di lavoro mensile).