Amazon accende i motori alla Internet of Things nel suo cloud. La divisione Web Services del colosso di Seattle (AWS) ha annunciato la conclusione della fase beta e la disponibilità pubblica di AWS IoT, la sua nuova piattaforma che ha l’obiettivo di rendere più semplice connettere diversi tipi di dispositivi e realizzare solide applicazioni per il mondo dell’Internet of Things.
Questo annuncio si inserisce all’interno di un interesse relativo al settore degli oggetti connessi portato avanti da tempo da parte di Amazon Web Services, che ha via via reso disponibili servizi come AWS Lambda, Amazon API Gateway, Amazon DynamoDB, Amazon Kinesis, Amazon Simple Storage Service (S3) e Amazon Redshift. Questi strumenti sono infatti stati progettati per offrire agli sviluppatori l’infrastruttura scalabile necessaria per chi vuole realizzare soluzioni connesse per i più diversi settori d’impiego, quali: agricoltura, automotive, dispositivi consumer, gaming, domotica, logistica, settore medicale, infrastrutture urbane, settore estrattivo e robotica.
La nuvola generata da AWS IoT è in realtà fatta per avere quelli che Amazon definisce “Cloud Services for Connected Devices”. «Abbiamo costruito AWS IoT – dice Jeff Barr, Chief Evangelist di Amazon Web Services – perché gli apparecchi connessi stanno proliferando. Sono nelle nostre case, nelle nostre auto, nei nostri uffici, nelle nostre scuole e forse persino nei nostri corpi! Come alcuni dei nostri clienti più avanzati, abbiamo costruito i nostri sistemi attorno a questi apparecchi connessi già da qualche tempo. Abbiamo fatto esperienza con Amazon Robotics, con i droni di Amazon Prime Air, con Amazon Echo, con Dash Button e con svariate generazioni di Kindle, acquistando una prospettiva ben informata su come si serve questo mercato emergente ed estremamente importante».