Il presidente di China Telecom Chang Xiaobing è stato arrestato dall’Agenzia anticorruzione cinese perché sospettato di “aver violato diverse norme disciplinari”. La notizia è stata pubblicata sul sito della Commissione centrale per l’ispezione disciplinare, organo anticorruzione del Partito comunista. I media locali cinesi avevano scritto qualche ora prima che Chang era irreperibile.
Chang, 58 anni, è stato presidente di China Unicom, secondo operatore mobile cinese, prima di assumere la carica di numero uno di China Telecom ad agosto. La commissione anticorruzione non ha fornito ulteriori dettagli ma solitamente la formula ufficiale che fa riferimento alla presunta “violazione di norme disciplinari” viene usata per indicare il sospetto di corruzione. La telco ha informato che l’operatività resta normale.
L’arresto di Chang si inquadra nella vasta campagna anticorruzione avviata dal presidente Xi Jinping. Diverse figure di spicco, da top manager di aziende e banche a funzionari del Partito che hanno ricoperto cariche nelle società di Stato, sono state coinvolte nelle inchieste.
Dall’arrivo al potere di Xi Jinping nel 2013 gli sforzi delle Autorità di controllo si sono intensificati e concentrati sui grandi gruppi pubblici, colpiti dalla corruzione e refrattari a ogni tentativo di riforma. Non è raro che si verifichi un caso di “scomparsa” di dirigenti o manager pubblici seguito dalla comunicazione di un’inchiesta della polizia, della Autorità di regolazione o dall’Autorità anticorruzione del Partito. Queste inchieste sono generalmente seguite da condanne o di fronte al Tribunale o a sanzioni interne decise dal Partito. Chang Xiaobing, riferisce Radiocor, è scomparso da qualche giorno e a oggi, giorno in cui è prevista una riunione importante di China Telecom, risulta ancora trattenuto.