Il mercato europeo della pubblicità online, social media inclusi, toccherà i 28,7 miliardi nel 2020. La stima arriva da Forrester, società di ricerca statunitense, che prevede in sostanza un raddoppio del giro d’affari attuale (14,4 miliardi). Il boom atteso per i prossimi 5 anni riguarderà praticamente tutto il continente e le campagne di programmatic advertising, ossia quelle gestite in digitale senza intermediazione diretta tra venditore e compratore, cavalcheranno soprattutto la crescita di video-streaming e in generale dell’utilizzo di device mobile.
Se l’advertising su smartphone crescerà del 35% l’anno e su tablet ad un ritmo annuale del 23%, chi potrebbe iniziare a zoppicare è il vecchio e caro desktop, che secondo i dati della compagnia americana potrebbe iniziare un lento declino dal 2018. Non è un caso che secondo Forrester entro il 2020 smartphone e tablet copriranno il 64% del fatturato dell’advertising mobile. La telefonia mobile genererà 6,4 miliardi di ricavi pubblicitari nel 2020, contro gli 1,4 di quest’anno.
Gli esperti di Forrester prevedono tuttavia una crescita anche per le applicazioni di ad-blocking, ossia quelle che permettono di bloccare i contenuti pubblicitari indesiderati. Nel secondo trimestre del 2015 sono stati registrati circa 77 milioni di utenti che utilizzano questo tipo di app, ossia il 35% in più rispetto allo stesso periodo del 2014. In generale, Forrester stima che l’ad-blocking sia costato all’industria pubblicitaria globale circa 21,8 miliardi nel 2015.